“In questa Regione ogni realtà sanitaria gode di un’eccessiva autonomia. L’assessorato al Welfare e la dg Welfare hanno sempre dato indicazioni, ma poi ogni realtà ha agito in modo assolutamente autonomo. Qui non si parla di autonomia, ma di anarchia. Noi intendiamo svolgere un ruolo di coordinatore delle linee guida, di indirizzo e di controllo dei risultati di ogni struttura”: lo ha detto l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, durante la seduta di Consiglio regionale, intervenendo su una mozione del Pd sul tema delle linee di indirizzo, poi bocciata dall’Aula. A margine della seduta, Bertolaso ha poi spiegato: “Mi riferisco al fatto che questa Regione ha Asst e Ats che lavorano in modo assolutamente autonomo, poco coordinato anche tra di loro, e quindi il mio lavoro e il mio impegno è quello di fare un gioco di squadra tra di loro, perché sono individualmente tutti molto bravi, ma la squadra non si fa con 11 campioni, ma anche con gente che è disposta a passare la palla. Voglio sfruttare tutte le eccellenze per permettere di aiutare le strutture più in difficoltà”. Bertolaso ha fatto poi l’esempio delle agende con le disponibilità delle visite: “Ci sono alcune aziende che non condividono tutte le loro agende anche con il call center e le altre strutture. Alcune lo condividono al 99%, altre al 40%. L’obiettivo è che siano tutte uguali al 100%”. “Se io in un pronto soccorso ho solo 2 medici, e in uno a 5 chilometri di distanza ne ho 10, il fatto che quello a 5 chilometri di distanza sia di un’altra Asst è una ragione sufficiente per evitare che qualcuno di questi medici vada a lavorare nel pronto soccorso in difficoltà”?, ha concluso Bertolaso.
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