Affitti brevi, Santanché: lavoriamo a codice identificativo nazionale

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“Al ministero abbiamo già fatto quattro tavoli di lavoro. Io ho parlato con tutti i sindaci delle Città Metropolitane, anche con il sindaco Sala, con tutte le associazioni di categoria, le associazioni degli inquilini. In questa settimana stiamo predisponendo la bozza che raccoglie le sintesi di quello che è stato detto, quindi questa settimana sottoporremo alle associazioni e ai sindaci la bozza che abbiamo scritto per normare. Non bisogna criminalizzare, siamo assolutamente contrari a farlo, ma c’è bisogno di regolamentare e su questo siamo tutti d’accordo”. Così il ministro del Turismo Daniela Santanchè, a margine della conferenza stampa di Fratelli d’Italia, tenutasi ieri mattina a Palazzo Marino, riguardo il tema degli affitti brevi e la proposta di legge cui lei stessa si è detta favorevole.

A chi ha chiesto se il modello sia simile a quello proposto per Venezia, che prevede un limite agli appartamenti della città, che non possono essere affittati ai turisti per più di 120 giorni, Santanché ha risposto: “Non è il modello Venezia, quello a cui stiamo lavorando è un codice identificativo nazionale, perché oggi il codice è regionale. Vogliamo uniformarlo perché abbia caratteristiche per tutti uguali, che senza quel codice non puoi andare sulla piattaforma Airbnb. Le famiglie che affittano per poter arrotondare il loro reddito avranno un percorso diverso da chi invece ha una rete di appartamenti e lo fa come tanti altri lavori e quindi deve essere assoggettato alle regole, senza criminalizzare”.

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