Buongiorno lettori, ieri si è conclusa la 36a giornata con i due posticipi, Roma-Salernitana ed Empoli-Juventus, e davvero abbiamo assistito a spettacoli pirotecnici. Sicuramente sorprendenti e poco divertenti per la Juventus, molto di più per l’Empoli, ma vediamo in sostanza di che si sta parlando:
Roma-Salernitana 2-2, il cuore stavolta non basta. I giallorossi regalano un tempo alla Salernitana e, nonostante la doppia rimonta, non vanno oltre un pareggio interno con i granata, che suona come una sorta di pietra tombale sulle ambizioni di classifica giallorosse, per il campionato. El Shaarawy e Matic rimontano prima Candreva, autore di un “golazo” stupendo su perfetto assist di Coulibaly, e poi il solito Dia, arrivato a quota 16 gol in questo campionato. Mourinho ora è settimo e, con ogni probabilità, dovrà arrendersi a concentrare i propri sforzi solo ed esclusivamente sulla finale di Europa League del 31 maggio: i sogni e le ambizioni presenti e future dei giallorossi, sono ormai in stand by soltanto a Budapest.
La seconda sorpresa, molto più clamorosa, si è invece materializzata sulle colline toscane, in quel di Empoli. Una Juventus irriconoscibile, forse stranita anche dall’arrivo ufficiale di una nuova penalizzazione, finisce incredibilmente sotto i tacchi di un Empoli indiavolato con un 4-1 che non ammette repliche. Toscani increduli, poter strapazzare così una vecchia signora non capita spesso e…non è nemmeno reato.
Partita che nasce già sotto auspici negativi per Allegri e la sua banda, perché dopo una decina di minuti in cui i bianconeri parevano aggressivi e determinati a passare oltre l’ostacolo, sulla carta non proprio complicato, le cose si mettevano male: su azione da corner, Milik colpisce la traversa e sul rimpallo è Gatti a trovare il guizzo per mettere in rete. Peccato che venga rilevato un fallo in attacco di Bremer, che carica il portiere Vicario e causa l’annullamento del vantaggio. La verve Juventina si spegne al 17′, quando Milik commette fallo su Cambiaghi appena dentro l’area, rigore e sul dischetto va Caputo che spiazza Szczesny e porta in vantaggio l’Empoli. Passano appena 5 minuti scarsi e arriva anche il raddoppio: su corner dalla sinistra di Fazzini, Caputo la rimette al centro, deviazione di Akpa Akpro, respinta di Szczesny e tap in vincente di Luperto, 2-0! La Juventus tenta la reazione con Rabiot (bordata da 30 metri, alta di poco) Bremer e Vlahovic, senza successo. Nella ripresa, nemmeno il tempo di riaccendere i motori e per la Juve si fa buio pesto: palla persa terrificante di Alex Sandro, Akpa Akpro va via sulla sinistra, palla al centro e tocco in rete di Caputo, 3-0. Gli spettatori non credono ai loro occhi, ma non è finita. La Juventus punta nell’orgoglio non ci sta, le idee sono ormai annebbiate ma la rabbia è tangibile. Entrano anche Di Maria e Kean, fuori Locatelli e Milik, i bianconeri riescono ad accorciare le distanze al minuto 85 con Chiesa ma cambia poco, l’Empoli capisce di essere vicino al colpaccio e insiste. Entrano Piccoli e Stojanovic, e nel recupero (6 minuti) proprio Piccoli scalda con una sassata i guantoni di Szczesny, appena dopo un tiro di Parisi di poco alto sulla traversa. Ma a due minuti dal triplice fischio, Haas appena entrato vince un rimpallo, controlla abilmente e batte Szczesny sul suo stesso palo, ponendo fine ad una grottesca sofferenza juventina con un clamoroso punteggio. Di certo, inciso tra le pagine più amare del popolo bianconero, castigato anche dalla giustizia sportiva e relegato ad una prossima stagione anonima, almeno in campo europeo. Ma di questo non serve a nessuno gioire, perché lede l’onore del calcio italiano nella sua interezza e costringe una squadra, senza colpe oggettive (diversa la posizione della società), a ripartire con un piano di ricostruzione dal basso.
E’ tutto (anche troppo) per questa giornata, appuntamento ora a venerdì per l’anticipo della 37a con Sampdoria-Sassuolo alle 20,45. Sabato altri 4 anticipi, Salernitana-Udinese e Spezia-Torino alle 15, Fiorentina-Roma alle 18 e Inter-Atalanta alle 20,45.
Tutte le rimanenti, domenica 28 Maggio.
Arrivederci!