Processare i Vigili significa indurli a non intervenire e rendere Milano fuori controllo

Fabrizio c'è Milano

Prepariamoci a una di quelle crociate mediatiche che tanto piacciono alla sinistra politically correct.

Gli ingredienti ci sono tutti: una transessuale brasiliana, in stato di alterazione da droghe o psico farmaci, dopo aver commesso vari reati davanti alla scuola di Via Giacosa, è scappata agli agenti di polizia locale fingendo un mancamento. Dopo aver colpito i vigili  che tentavano di fermarla è stata raggiunta, bloccata con lo spray al peperoncino, colpita con qualche colpo di manganello e infine ammanettata.

Sui social però è stato diffuso un video che riprende solo il momento del vigile che usa il manganello. E così  è partita la crociata  delle anime belle della sinistra, le quali  hanno scomodato tutto il repertorio della sinistra barricadera anni ’70, quella che delegittimava le forze dell’ordine e ne chiedeva il disarmo.

Gli agenti della Polizia Locale sarebbero manganellatori “fascisti”, razzisti e discriminatori, anche se operanti alle dipendenze di Beppe Sala.

Naturalmente sfugge a costoro cosa è successo prima. I Vigili erano stati chiamati perché la transessuale si denudava e recava molestie davanti una scuola elementare. La donna ha opposto resistenza alle forze dell’ordine e alle cure mediche, gridando di essere malata di AIDS. Successivamente mentre l’auto della Polizia Locale la portava per l’identificazione nella caserma di Via Custodi, la trans ha fatto autolesionismo sbattendo la testa sul finestrino e ferendosi. Infine ha fatto finta di star male e obbligato gli agenti a fermarsi. Quindi ha deliberatamente colpito gli agenti, che la credevano sofferente per scappare. Questa messinscena spiega anche i colpi di manganello assestati per capire se la donna avesse davvero rinunciato a reagire o stesse ancora fingendo come in precedenza.

Diventa decisivo difendere l’operato degli uomini della Polizia Locale anche se i primi commenti di Sindaco e Assessori vanno in direzione opposta.

Se, come qualcuno chiede, i vigili saranno indagati per abusi o addirittura torture, mi domando chi si prenderà più la briga di fermare i tanti squilibrati  o disperati che giornalmente danno in escandescenze in luoghi pubblici?

E chi si prenderà la briga di immobilizzare persone che, essendo in stato di alterazione, potrebbero compiere atti inconsulti o raptus violenti proprio contro gli agenti? Piuttosto questo episodio dimostra l’utilità  del taser per la Polizia locale,  sempre rifiutato  da Sala.

E’ un irresponsabile chi vuol processare i Vigili. Perché senza una ferma azione delle forze dell’ordine nessuno riuscirebbe far rispettare leggi e convivenza civile.

Non mi piacciono le accuse, a caldo, di Sala e Granelli nei confronti di chi per pochi euro rischia di essere accoltellato in strada. Speriamo che a freddo l’atteggiamento cambi.

Intanto, dopo l’identificazione, la transessuale è tornata libera ed è pronta a diventare eroina di talk show e giornali democratici. Gli agenti che sono intervenuti per riportare l’Ordine rischiano invece di doversi pagare i processi e qualcuno vuole licenziarli.

2 thoughts on “Processare i Vigili significa indurli a non intervenire e rendere Milano fuori controllo

  1. Parliamoci chiaro, la cosa straordinaria qui è vedere dei vigili a Milano. È più facile trovare degli unicorni.

  2. Bell’articolo e soprattutto “onesto”, grazie; perchè la cosa più assurda è che giri ovunque questo video amatoriale, e quindi l’amministrazione corrente ci sta andando “a nozze”, e pochi sappiano degli antefatti. Secondo me i vigili devono poter mantenere il loro posto, altrimenti si potrebbe creare un precedente tale da giustificare sempre meno interventi da parte delle forze dell’ordine, ma nel frattempo la delinquenza avanzerà…

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