Sanità: sit-in davanti a regione per “dare la sveglia” a Bertolaso e Fontana

Lombardia

Per dovere di cronaca, l’abituale pochade della sinistra

Fischietti e orologi in piazza Città di Lombardia, davanti alla sede della Giunta per “suonare la sveglia” alla Regione sul tema della sanità. Flash mob e presidio “a difesa della sanità pubblica” sono stati organizzata da Medicina Democratica e ha visto la partecipazione dei gruppi di opposizione del Consiglio regionale, associazioni e sindacati. Presenti tra gli altri anche il capogruppo PD Pierfrancesco Majorino e quello del M5S Nicola Di Marco. Le ragioni della protesta alla quale si sono unite alcune centinaia di persone, sono state sintetizzate al microfono da Vittorio Agnoletto, medico ed esponente di Medicina Democratica: “La sveglia l’hanno sentita tante volte ma non hanno intenzione di svegliarsi per questioni di profitto”, ha affermato. Alla protesta seguiranno una serie di azioni, ha poi precisato Agnoletto: “Nel giro di pochi giorni manderemo una lettera a Bertolaso con le nostre precise proposte sull’abbattimento delle liste di attesa e chiederemo risposte precise e con date certe”.

Tra i temi “la creazione del Centro di prenotazione unico tra strutture pubbliche e private”, inoltre “deve essere rispettato il divieto di chiusura delle agende: devono rimanere sempre aperte sia nel pubblico che nel privato accreditato e se la Regione non riesce a garantire visite e interventi nei tempi stabiliti dal medico quel cittadino ha diritto a farsi visitare ‘intra moenia’, privatamente, pagando solo il ticket, il resto lo deve mettere la Regione e la struttura sanitaria”. Dopo la protesta di questo pomeriggio Medicina Democratica intende organizzarne un’altra nei prossimi mesi in contemporanea in tutta la Regione. “Dobbiamo cambiare radialmente la riforma esistente che equipara in modo sciagurato pubblico e privato – ha poi spiegato Majorino -, bisogna sconfiggere le liste di attesa che sono un modo di produrre privatizzazione. Ritengo che sia inaccettabile anche per chi se lo può permettere, che si dica ai lombardi ‘volete farvi curare, pagate’. Siamo in grande sintonia con i promotori di questa manifestazione”. Il capogruppo M5S, Nicola Di Marco, ha aggiunto: “Queste dosi massicce di destra non faranno altro che aumentare il rischio di nuocere alla salute dei lombardi, siamo qui per chiedere un’agenda unica per mettere fine alle liste di attese e che nelle case di comunità si attui quanto previsto nella normative e che si metta fine al caos del modello lombardo”. 

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