Buona domenica amici lettori, partita venerdì la penultima puntata del campionato, con l’anticipo tra Sampdoria e Sassuolo, finita in parità (2-2) al termine di una partita abbastanza piacevole.
Marassi commosso saluta la Sampdoria e la Serie A. La partita in realtà non aveva nulla da dire in termini di classifica per entrambe le compagini, con i liguri ufficialmente ultimi e retrocessi, mentre i neroverdi tranquilli a metà classifica. Ne scaturisce un incontro vivace, dominato per lunghi tratti dagli ospiti che però hanno il difetto di non chiuderla. Infatti, come spesso accade, nel finale arriva il gol del 2-2 conclusivo, prima della standing ovation per Quagliarella, sostituito da Lammers. E l’attaccante scoppia in lacrime in mezzo al campo, con il pubblico che applaude e scandisce il suo nome. Si ferma anche il gioco, con tutti gli atleti intorno al giocatore numero 27, è l’addio di Quagliarella alla serie A, ma forse anche al calcio. Ma per la cronaca, vediamo la sequenza dei gol: un erroraccio di Ferrari sbaglia il retropassaggio per Consigli e Gabbiadini intercetta e segna, 1-0 Samp all’8′. Ma il Sassuolo in due minuti successivi ribalta l’incontro: prima Berardi su assist di Ceide dalla destra fa 1-1, poi Henrique di testa su cross di Zortea, 2-1 Sassuolo. Ripresa, Nella ripresa il Sassuolo mette alle corde i padroni di casa, Turk però è super in più occasioni e il match non si chiude. Così la Samp rimane in partita e pareggia su palla inattiva, sfruttando la sfortunata deviazione di Erlic nella sua porta al 77′, è il pareggio finale .
Sabato pomeriggio 4 incontri, ad iniziare da Spezia-Torino, conclusasi con un rotondo 4-0 per i granata. Il Torino ha forse fatto il definitivo passo verso un nuovo livello di continuità tecnica. In una gara complessa, contro uno Spezia alla disperata caccia di punti salvezza, i granata dominano in lungo e in largo forti di un’impalcatura ottimamente assemblata e composta da giocatori di qualità in costante crescita. Juric sorride grazie all’autogol di Wisniewski e le reti di Ricci (migliore in campo) e Ilic, compagni di reparto di una mediana fantastica per assortimento e affinità. Nel finale Karamoh suggella il definitivo 4-0. Il Toro, in attesa del Monza, si prende l’ottavo posto e distrugge sportivamente parlando i liguri, troppo brutti per essere veri: la salvezza, a una sola partita dal termine, appare molto complicata.
La Fiorentina di Italiano beffa la Roma di Mourinho, ribaltando i giallorossi negli ultimi minuti di gioco. Complessivamente i viola hanno fatto la partita, ma il vantaggio della Roma nel primo tempo ha dimostrato una volta di più la capacità dei capitolini di difendersi e poi ripartire in contropiede. Il secondo tempo è stato parecchio nervoso e la Fiorentina ha sfruttato bene due leggerezze della retroguardia romanista per vincerla nelle fasi finali di partita. I gol, vantaggio della viola, all’11’ El Shaarawy, pareggio all’85’ di Jovic, gol vincente all’87’ di Ikoné. Ora per la Roma la testa va alla finale di Europa League, mentre la Fiorentina avrà un’altra giornata di Serie A prima della finale di Conference League.
Dopo un pomeriggio spettacolare, la Salernitana di Paulo Sousa continua il suo cammino trionfale e ribalta l’Udinese con il risultato di 3-2. Il primo tempo parla chiaramente friulano, ma a poco a poco i granata cambiano passo ed entrano in campo con grande grinta nella ripresa. La prestazione totale ed eccellente di Candreva e l’incornata finale di Troost-Ekong fanno esplodere l’Arechi. La Salernitana ha davanti a sé un futuro luminosa, ancora con Sousa alla guida. L’Udinese invece fallisce l’obiettivo di chiudere la stagione a quota 50 punti, e il finale di campionato solleva parecchi interrogativi, al netto degli infortuni.
Ultima a scendere in campo a S.Siro, l’Inter che si gioca con l’Atalanta almeno un punto indispensabile per l’accesso matematico alla prossima Champions L.
E lo fa subito, in tre minuti dal fischio d’inizio con due lampi laser firmati (ma guarda un pò…) Lukaku, e Barella, seguiti poco dopo da un terzo gol con siluro di Calhanoglu, ma annullato per lieve fuorigioco. Atalanta in affanno da panico nei minuti di avvio, ma gradualmente prende un po’ di coraggio e prova a riorganizzare un gioco efficace che certamente conosce, ma che le è stato inibito dall’avvio in quarta dell’Inter. Però, col passare dei minuti, i bergamaschi ci provano un po’ di più, fino a che riescono a cogliere un sentiero utile nella difesa dell’Inter, con Pasalic che sfrutta al volo un rimpallo e accorcia le distanze. Partita che torna a ravvivarsi nella ripresa, con l’Inter che recupera nuovamente un predominio del centrocampo e torna a farsi sotto pericolosamente. Lautaro, in condizione superlativa, sfiora per due volte nei primi 10′ il 3-0, mancandolo di pochi centimetri, e ci riprova anche Calhanoglu con un’altra bordata. E’ tempo di turn over per le due squadre, escono Pasalic e Silva per l’Atalanta ed entrano Muriel e Lookman, poco dopo entra Gosens per l’Inter ed esce Dimarco, tra gli applausi. Ma il risultato cambia nuovamente a favore dell’Inter, con un’azione spettacolare: una geniale la palla di Lukaku per Brozovic che, generosissimo, non calcia e serve il Toro che a porta vuota non può sbagliare! Sul 3-1, prosegue il turn over dei nerazzurri: escono sempre tra gli applausi, Lukaku, Barella e Bastoni, dentro Dzeko, Asllani e DeVrij. Ad una manciata di minuti, l’orgoglio dell’Atalanta produce ancora un guizzo a rendere meno pesante la sconfitta, su calcio piazzato con Muriel che, sulla ribattuta della barriera, scaglia un tiraccio violento che sbatte sul palo, rimbalza su Onana e finisce dentro per il 3-2 finale. Partita davvero vibrante, tra due squadre l’Atalanta esce comunque a testa alta di fronte ad un Inter sempre più in forma Champions.
Oggi tutte le restanti partite, in coda alle 20,30 il big match tra Juventus e Milan a Torino.
Buona domenica ai lettori!