Bonifici ad amici e parenti: la causale giusta per non incorrere in guai

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Cosa scrivere nella causale di un bonifico indirizzato ad amici o parenti: le regole da seguire per evitare accertamenti fiscali

Effettuare un bonifico non è propriamente un’operazione da prendere alla leggera. Sfruttare un sistema bancario per trasferire del denaro può ovviamente porci sotto l’occhio vigile del controllo fiscale. Se ciò è qualcosa di preventivabile quando si effettuano operazioni commerciali, ovvero si paga per un servizio o un bene di vario genere, può risultare sorprendente nel caso di regali o prestiti ad amici o parenti. In casi del genere è molto importante scegliere con cura la causale, al fine di evitare accertamenti fiscali. Vediamo però nel dettaglio come funziona questo meccanismo del Fisco italiano. Chi ha un conto che non preveda commissioni per effettuare dei bonifici, è solito sfruttare questo metodo con amici e parenti, magari per saldare un vecchio conto in sospeso, dare la propria quota per un regalo o prendere parte alle spese di un viaggio.

Le varie app di home banking disponibili consentono di effettuare tutto questo in pochi click. Alla grande convenienza del sistema, soprattutto tra soggetti distanti, si alterna un rischio, per quanto non particolarmente gravoso. Non è da escludere un controllo fiscale, soprattutto se spostamenti di denaro del genere avvengono con una certa frequenza, al punto da poter essere confusi con dei pagamenti in nero. La corretta causale di un bonifico deve principalmente indicare a che titolo avviene il suddetto trasferimento di denaro da un conto bancario all’altro. Si potrebbe optare per regalo, ad esempio, qualora un nonno volesse donare una certa somma ai propri nipoti per Natale, non avendo la possibilità di vederli di persona. Andranno benissimo anche matrimoniolaurea o altro, a indicare il titolo gratuito, facendo ovviamente attenzione che quanto scritto corrisponda al vero.

Sempre meglio evitare ringraziamenti, che potrebbero essere confusi per un gesto di gratitudine per una prestazione lavorativa ricevuta. Piccoli accorgimenti che potrebbero evitare problematiche serie, considerando come un accertamento possa portare a un temporaneo blocco del conto corrente. Più è chiara la causale, minori saranno i rischi. Si potrebbe anche optare per l’inserimento di nome e cognome, come nel caso di “regalo a mio nipote Carlo Rossi”, ponendo in evidenza il rapporto di parentela con il ricevente della somma. Se un amico ci chiede del denaro in prestito, quest’operazione resterà ovviamente tra noi. Qualcosa di privato e confidenziale. Non ci si può attendere, però, questo livello di riservatezza nel caso di un bonifico.

Sfruttando questo metodo per un’operazione del genere, per quanto ovviamente consentita e legale, può comportare dei rischi. Ancor più che per un regalo, un prestito privato dovrebbe riportare una causale completa ed esaustiva. L’obiettivo è quello di fornire tutte le informazioni utili per evitare un accertamento fiscale. Sarebbe il caso di optare per la dicitura “prestito infruttifero”, spiegando come non ci siano interessi previsti per la restituzione della somma pattuita. Quest’ultima dovrà essere certificata con una scrittura privata, siglata e con data certa riportata. Accorgimento utile nel caso di somme elevate, al fine di non sollevare sospetti su possibili guadagni illegali. (QuiFinanza)

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