L’importanza dell’attività combinata tra professionisti sanitari
Accavallare spesso le gambe, tenere una postura sbagliata, usare troppo spesso la bicicletta o in maniera errata sono alcuni tra gli errori quotidiani che possono causare disturbi urologici abbastanza frequenti. In urologia la collaborazione tra professionisti sanitari è un chiaro esempio di quanto l’approccio multidisciplinare possa essere risolutivo. Attraverso il ricorso alla Chiropratica, ad esempio, e in assenza di condizioni non patologiche, diversi disturbi possono essere trattati in maniera non invasiva, rimuovendo all’origine le cause che li provocano. In questi casi per il completo benessere e la salute del paziente risulta fondamentale la collaborazione tra diverse figure sanitarie, come l’urologo e il chiropratico. Dolore durante la minzione, dolore testicolare, pelvico, durante un rapporto sessuale o incontinenza sono alcuni dei problemi che si possono risolvere.
Il Dottore Chiropratico Vincent Almeras, che da 10 anni collabora con Il professor Francesco Montorsi, Primario dell’Unità di Urologia all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, e con tutta l’equipe dello Studio DUAM di Milano, spiega: “La causa fisica spesso può essere il nervo pudendo, che fuoriesce dalla colonna vertebrale ai livelli S2, S3, S4 attraverso l’osso sacro e scende lungo l’area del perineo, e ha l’importante compito di innervare i genitali esterni di uomo e donna e di portare le informazioni al cervello.
Gli aggiustamenti chiropratici sul bacino, osso sacro e colonna vertebrale liberano il nervo dalle tensioni migliorando la comunicazione con il cervello”.
La contrazione cronica del nervo pudendo, che può anche essere causata da ansia e stress, provoca irritazione, infiammazione e di conseguenza un cattivo funzionamento. “La chiropratica – conclude Almeras– aiuta sia a livello fisico che emotivo in quanto agisce positivamente sul sistema nervoso centrale che è celato all’interno della colonna vertebrale, ne favorisce il corretto funzionamento e al contempo aiuta a ridurre gli stati tensivi a livello muscolo-scheletrico. Questo permette in primo luogo di ripristinare la normale trasmissione degli impulsi neurologici che intercorrono tra cervello e organi e ha un effetto regolatore sul sistema nervoso”.
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Una corretta postura, rispettosa delle fisiologiche curve del rachide , un funzionamento regolare del muscolo diaframma,sono le premesse per uno spazio intervertebrale nei limiti accettabili, evitando dismetrie del bacino e sollecitazioni radicolari.