Capitan U 1947: Signor sindaco di Milano ecco la canzone promessa. Io mantengo sempre le promesse … e lei? (video)

Cultura e spettacolo Milano

Capitan U 1947 (alias Umberto Napolitano)

Qualche anno fa, prima dello scoppio della pandemia, in un periodo prossimo alla elezione del nuovo Sindaco di Milano, mi ero permesso di scrivere e di interpretare come Umberto Napolitano, quindi ancora senza barba e baffoni da Capitan U, una canzone con un “programma di buon governo” da consigliare al nuovo Sindaco che sarebbe uscito dalle urne, un Sindaco Milanese, che sognavo immaginandolo come un “laureato in periferia”, quindi attento ai vari problemi della città, dall’occupazione delle case di Via Bolla alla droga in via Emilio Gola, dalla merce contraffatta esposta su bancarelle improvvisate dove il controllo dei vigili urbani e della guardia di finanza era pressoché inesistente, alla realtà dell’insediamento della mafia nigeriana nel gestire le richieste di elemosina nei punti strategici presso i supermercati. Continuavo evidenziando la generosità dei milanesi e ricordando con nostalgia il periodo d’oro quando Milano era considerata il centro mondiale della moda ed altro ancora; ma sottolineavo anche il degrado della Stazione Centrale e ironicamente mi soffermavo sulla ormai irreversibile estinzione dei longobardi del capoluogo, “ma dove sono i milanesi se tutti i bar son dei cinesi?”, una città allo sbando sempre più alla mercé della delinquenza con i cittadini in totale confusione, quasi terrorizzati anche dal pensiero di veder trasformato un giorno il loro Duomo in una moschea non per un’ ideologia razzista o emarginante ma per il timore di veder cancellati tutti i propri valori e le proprie tradizioni, e terminavo la canzone con un quesito: “nel mio cuore ho un gran dilemma, per le famiglie ce l’hai un programma?” 

Alla fine, Giuseppe Sala è stato poi rieletto Sindaco di Milano ma, non avendo recepito il suo programma per le famiglie, mi permetto di fare un riepilogo della situazione attuale: per i cittadini onesti e meno abbienti tutto è rimasto pressoché invariato se non peggiorato. Per esempio alla Stazione Centrale i banchetti hanno sostituito le borsette con l’esposizione di una vasta gamma di droghe offerte a cielo aperto tanto nessuno glielo impedisce; le case che erano occupate abusivamente tali sono rimaste anche se forse un giorno verranno legalizzate, a favore degli occupanti naturalmente; i cinesi sono sempre in testa alle hit commerciali e il cognome Hu ha soppiantato anche il vecchio (sigh) Brambilla; il Duomo continua ad essere regolarmente occupato, ora vanno di moda i giovani ambientalisti imbrattanti per ricordarci che potremo morire entro tre anni se non ci ravvediamo … tié!!! (con indice e mignolo portati all’altezza dei cabasisi); si sono aggiunte altre piste ciclabili con incremento di incidenti, traffico a rilento e smog; sono aumentate le zone che impediscono l’accesso a chi non ha soldi per cambiare macchina ed altre situazioni “strane” ancora, ma mi soffermo sull’ultima: un/a trans dà di testa e minaccia i bambini che giocano in un parco nei pressi di dove lui/lei svolge le sue allegre attività, e, a dire delle madri, mostra loro pure i genitali per cui i bambini per sicurezza vengono allontanati e in qualche modo sfrattati dal loro campo giochi mentre i vigili, che erano intervenuti per salvaguardarli vengono aggrediti, ma sono per ora solo loro ad essere indagati e con vari capi di imputazione. Un trattamento che può parere piuttosto impari!

Cari cittadini e amici siete soddisfatti di tutto ciò? A voi l’ardua sentenza con commenti in calce da me graditi solo se esposti serenamente o, al massimo, con … “incazzata educazione”. 

Al prossimo racconto

Capitan U 1947

14 thoughts on “Capitan U 1947: Signor sindaco di Milano ecco la canzone promessa. Io mantengo sempre le promesse … e lei? (video)

  1. Caro Capitan U 1947 ti voglio avvisare che, a detta di Beppe, a Milano tutto scorre nella più totale tranquillità e serenità. Quanto tu meticolosamente racconti è solo frutto dell’immaginario collettivo di destra, sono invece presenti i FASSISTI ad ogni angolo di strada a terrorizzare gli inermi cittadini. Spero che questo pensiero di Beppe non ti modifichi e che il tuo cammino possa proseguire e raggiungere i risultati sperati che tutti si aspettano. Grazie

  2. Mi è molto piaciuta la canzone che hai dedicato al sindaco, oggi sono un po’ triste avendo appreso la notizia della scomparsa di Berlusconi,era un grande imprenditore partito da poco x diventare una potenza,io ammiro molto le persone così, di qualsiasi colore politico siano,ma se dimostrano di avere a cuore il popolo,non posso non ammirarle e prenderlo d’esempio

  3. Purtroppo questa è una realtà che viviamo tutti i giorni ,la polizia non ha più potere .i giovani magistrati pur di emergere e di far notizia,vanno contro l’onesto cittadino,sfruttando le ormai obsolete leggi italiane. Peccato.eravamo un “bel paese”ora siamo solo” il paradiso di chi vuol delinquere”.

  4. Per mia fortuna-sfortuna sono nsto a Milano e abito da oltre 40 nelle vicinanze della Stazione Centrale, dopo aver abbandonato la casa natia in una zona vicina a quella che una volta chiamavano la Trecca.
    Perché vi racconto questo ?
    Per far meglio capire chi vi sta scrivendo.
    Condivido da tempo i pensieri di Capitan U’, sopratutto sull’artoganza del nostro Primo cittadino, quando sostiene che a Milano non c’è niente che non funziona, ma sopratutto che non ci sono pericolosità da affrontare quotidianamente.
    A dire il vero sono arrivato a 65 anni senza che qualcuno abbia mai tentato di accoltellarmi, però pur essendo un impavido, da un po di tempo tanto sicuro non mi sento.
    Ma grazie agli anni vissuti vicino alla Trecca e al campo Rom di via Zama, forse mi sono fortificato.
    Cosa che però a mia moglie, come a molti cittadini milanesi della media borghesia non accade.
    Un tempo a Milano rubaven in ca, te fregaven la bicicletta, te ga vevet i bei don all’angul di strad, ma te poteved anda’ a mangia’ el gelato in Corso Como senza rischiare delle accoltellate.
    C’era la forza pubblica che proibiva l’accattonaggio e le strade non erano dei dormitoi pubblici.
    I netturbini facevano il loro dovere e Milan l’era neta.
    I cittadini erano più educati e altruisti, prova adesso a sentirsi male, secund mi, te crepet in strada e te cata su nanca l’operatore ecologico.

    Caro Sindaco di turno, lasci una degna eridita’.
    Forse è il caso di accantonare la greve politica e di metter mano a soluzioni davvero moderne e progressiste.

  5. Caro Capitano U 1947,non sono una persona di Milano ,ma purtroppo i problemi sono gli stessi in qualsiasi realta’ urbana per questo apprezzo quello che fai e la passione che metti in tutto cio’ che ti muove da dentro.

  6. Non sono milanese, ma quanto afferma Umberto, non solo con la canzone, ma anche con l’articolo che ho letto, io pure mi riconosco in quanto viene cantato e detto.
    Girando per Milano mi sono imbattuto in queste situazioni. Già qualche anno fa il problema c’era, a quanto pare risolto in parte perché non la vedo una città molto sicura.
    Ovviamente il problema c’è in ogni città, questo è chiaro, ma se le istituzioni e le forze dell’ordine potessero fare qualcosa di più, sarebbe molto meglio e ci si guadagna tutti.
    Ovvio che per fare queste cose ci vogliono i soldi, i nostri soldi, però nonostante tutto i problemi ci sono ancora. Il cambiamento sta a chi è al comando, però se non cambia nulla, o cambia poco, siamo anche noi cittadini che dobbiamo farci sentire, ne va per la sicurezza di ognuno di noi, indipendentemente dalla razza, sesso ed età.
    L’unione fa la forza e la forza vera e propria siamo noi.

  7. Caro Capitan U il tuo articolo sul primo cittadino coincide per ironia della sorte nello stesso giorno della scomparsa di Silvio Berlusconi ,che mi piace ricordare anche perché ho avuto il grande piacere di conoscere, una persona di grandissime capacità che ha tradotto i pensieri e le parole in tangibili opere che hanno arricchito la sua amatissima Milano e l’Italia intera, un Grande Uomo che è stato bersagliato in tutta la sua vita dalla scientifica e chirurgica violenza di una parte politica che , a corto di idee come lo è ancora oggi , ha trovato come unica alternativa quella di gettargli addosso tantissimo fango per in tutti i modi e con tutti i mezzi, al lupo al lupo ma il vero lupo è quello che adesso sotto le sembianze di agnello fa ispirandosi a Giuda più sentite condoglianze e magari lontani da occhi indiscreti stasera festeggerà come la Mafia all’annuncio della morte di Falcone. Questa doverosa premessa per passare ora ad esaminare il ”nostro” Giuseppe che ovviamente non oso lontanamente raffrontare con il Presidente, il solito politicante radical chic che non è in grado non solo di amministrare Milano ma della quale continua a peggiorarne giorno per giorno la qualità della vita, sicurezza in primis occupandosi come uno squilibrato solo ed esclusivamente di piste ciclabili che fa realizzare in strade congestionate già in partenza dal traffico e questa pericolosissima coabitazione forzata ha causato e causerà purtroppo ulteriori vittime. Vive arroccato come L’innominato nel palazzo Marino che fu di proprietà del padre della monaca di Monza ma nel suo studio ovattato non arrivano le voci e le lamentele dei cittadini , lui è green 100% e sogna Amsterdam a Milano ma forse una giustificazione ci può essere, starà sognando così tanto di far diventare MILANO Amsterdam che sta prendendo sempre più confidenza con le sostanze stupefacenti. Ridicolo, ottuso,arrogante, incompetente e purtroppo anche Sindaco

  8. Caro amico mio..ti ho sempre stimato..e adesso ancor di più.. Tutto ciò che hai scritto e detto ne devono far tesoro tutti…hai espresso tutto quello che le persone oneste e lavoratori degni di una patria come la nostra avrebbero pensato e detto…continua così….grande uomo e grande artista….

  9. Purtroppo la libertà di parola che c’è in Italia non sortisce nessun effetto pratico.Le denuncie di qualunque genere rimangono sempre lettera morta e non segue alcuna azione pratica delle istituzioni.

  10. Purtroppo le città sono governate pensando soprattutto agli interessi economici dei soliti noti. Nel caso è il solito buonismo, che permette di non affrontare mai i problemi nel segno dell’ipicrita politically correct. E a rimetterci sono soprattutto le periferie e le classi subalterne. Ma chiamare integrazione e tolleranza il degrado materiale, civile e morale non è buon governo.

  11. Purtroppo Capitan U, tutte le Grande Citta’ hanno gli stessi problemi, Milano e come New York City!
    Saluti da New York City

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