Attraverso un obiettivo si possono catturare piccoli frammenti temporali, fino a mettere in pausa il tessuto della Storia per poi riavvolgerlo ed
elaborarlo a proprio piacimento. In questo gioco spazio-temporale si muove Beppe Castellani: la sua macchina fotografica estrapola attimi, atmosfere e particolari che vengono congelati in una dimensione fuori dal tempo. Incentrato inizialmente sugli ambienti urbani, ne sottolinea il continuo mutamento e le contraddizioni, per poi sviluppare un crescente interesse verso la fotografia concettuale. Lavorando su sovrapposizioni e diverse interpretazioni della realtà, ogni sua opera assume un significato proprio all’interno di un contesto più ampio: in DE RERUM NATURA una figura femminile, vista come una Venere, si fonde con la natura, ricordo ancestrale e simbolico del ruolo della donna, origine e bellezza.
Nelle successive opere presentate, THE MAN IN LOVE e THE WILD, vengono invece inquadrati particolari che Castellani ha rilevato su comuni strade o muri: <<Personalmente non avrei problemi a definirle opere street in senso lato – afferma l’artista – resto comunque dell’opinione che una fotografia che non suscita emozione o curiosità è una foto inutile. Non sono state apportate modifiche alle inquadrature, né elaborazioni di alcun tipo a parte luce e contrasto e bilanciamento del bianco. É mia abitudine, da molto tempo, scattare prevalentemente in monocromatismo, perché credo rifletta meglio il mio modo di vedere la realtà e, come dice il grande fotografo Alan Ross, è di per sé un’astrazione, visto che noi vediamo normalmente a colori>>.
Nonostante l’avvento del digitale, una non trascurabile fascia di produzione dell’artista resta riservata all’analogico <<Non ho abbandonato l’analogico – spiega Castellani – perché tradizionalmente obbliga a riflettere bene prima di scattare>>. Parallelamente all’attività di fotografo Castellani ha portato avanti una carriera da musicista. Accompagnato dal suo distintivo monocromatismo, infatti, troviamo sempre un particolare sentore di note jazz che contrassegna velatamente i suoi lavori. Ammirare le opere di questo artista è come fare un viaggio in un’altra dimensione, ricca di suoni e immagini fantastici, i cui confini sono solo quelli dell’immaginazione.
Dott. Francesca Provetti – Direttrice Monza International Art
Laureata in Economia e Commercio e in Marketing e Mercati Globali. Amante dell’arte e della cultura fonda l’associazione Mia-Monza International Art, di cui è presidente e direttrice. Organizza mostre ed eventi culturali. Pittrice e insegnante d’arte presso il suo studio a Monza.
Buongiorno Francesca,
un grande grazie per le tue parole, più di quanto io meriti.
E’ stato un piacere collaborare con te. E lo sarà di sicuro anche in futuro se ci sarà l’occasione.
Beppe Castellani