Mattarella e Nordio ai Magistrati

Attualità

 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato al Quirinale i magistrati ordinari in tirocinio. Erano presenti anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, vicepresidente e consiglieri del Csm e il Direttivo della Scuola superiore della magistratura. Mattarella ha invitato i magistrati a farsi guidare solo dalla legge e ha insistito sull’importante ruolo della magistratura, a cui la Costituzione ha affidato la tutela dei diritti. “Le vostre determinazioni devono essere governate dalla saggezza del diritto. Nessun timore di possibili reazioni di pubblica opinione o di interessi coinvolti ma attenta considerazione delle questioni, rifuggendo da ricostruzioni normative arbitrarie, dettate da impropri desideri di originalità o, peggio, di individualismo giudiziario”.

Il capo dello Stato ha poi ricordato l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati da ogni altro potere.

“L’imparzialità della decisione va tutelata anche attraverso l’irreprensibilità e la riservatezza dei comportamenti individuali, così da evitare il pericolo di apparire condizionabili o di parte. È un aspetto importante per ogni istituzione della Repubblica, particolarmente in questa stagione nella quale la preziosa moltiplicazione dei canali informativi presenta anche il rischio di trasmettere l’apparenza di realtà virtuali”.  “Quello che è patologico però in Italia è che molto spesso la politica – e questo l’ho scritto quando ero magistrato – abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi”: lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel corso della programmazione di Sky TG24 dal Palazzo Reale di Milano. “Il magistrato non può criticare le leggi come, secondo me, il politico non può criticare le sentenze, ha sottolineato. È un principio elementare della divisione dei poteri al quale io mi sono sempre ispirato e a cui continuo ad ispirarmi. Noi ascoltiamo tutti: avvocati, magistrati, accademici, ma poi il Governo propone e il Parlamento dispone. Questa è la democrazia e non sono ammesse interferenze”.

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