I RACCONTI DI CAPITAN U 1947: E l’Italia si svuota … ma il ricambio vien dal mare? (video)

I racconti di Capitan U 1947 Video

Capitan U 1947 (alias Umberto Napolitano)

(Racconto dedicato a mio cugino Gaetano, a sua moglie Maria Rosaria e al loro figlio Manuel in Australia…)

Prima di cominciare il mio nuovo racconto trovo necessaria qualche considerazione su due temi molto seri che ci riguardano da vicino: l’emigrazione e l’immigrazione … Noi siamo un popolo di emigranti e dal 1876 al 1970 milioni di persone provenienti da tutte le nostre regioni hanno raggiunto paesi di mezzo mondo, dall’Europa alle tre Americhe. Sono molto informato perché la sinistra radical chic non passa giorno che non ci rammenti che dobbiamo accogliere come un tempo fummo accolti noi …  noi, ma non loro, che si limitano alle ideologiche direttive e che si indignano e trovano mille scuse per rifiutare frignando e apparendo come ingenue mammolette, al pari di alcuni loro “compagni di merende” francesi, ogni volta che si destina una nave ai centri di accoglienza che non sono gestiti da sindaci o da regioni amministrate dal centro destra. Ma il paragone tra i nostri emigrati di allora e quelli di adesso non regge, non ha ragione e “il modo ancor mi offende”. Noi emigravamo con passaporti e visti regolari in cerca di un lavoro onesto e faticoso attraversando gli oceani in condizioni non sempre agevoli ma almeno sicure, che se fosse accaduta una disgrazia, questa avrebbe coinvolto quasi equamente signori e poveracci, vedi il naufragio del Titanic nell’aprile del 1912. Ciò a cui assistiamo oggi, invece, è una tragedia continua con centinaia di migliaia di disperati che cercano di raggiungere l’Europa attraverso l’Italia intraprendendo rotte illegali, facendo debiti per pagarsi il viaggio e mettendo a repentaglio la loro vita insieme a quella dei propri figli: sono d’accordo con la volontà di fermare tutto ciò con azioni che ostacolino la tratta di esseri umani e agevolino un’immigrazione controllata sostenendo chi ha bisogno direttamente nei loro paesi di origine, perché senza soluzioni alternative … il Mediterraneo continuerà ad essere sempre di più l’involontario protagonista di un’immane continua ed ingiusta ecatombe.

La nostra emigrazione si fermò all’inizio degli anni ’70 per effetto del boom economico italiano del decennio precedente che, però, negli ultimi anni ha ripreso il suo triste esodo coinvolgendo non solo i giovani ma anche gli anziani, e, questo ve lo racconto come al solito con una mia canzone di qualche anno fa, che interpreto con l’intervento (feat) di Pregio, un giovane cantautore rapper molto in gamba. La canzone si intitola: IL RICAMBIO VIEN DAL MARE. Narro la storia di un papà e di una mamma che accompagnano mestamente in aeroporto il loro figliolo fresco laureato, il quale abbandona l’Italia per una nazione che apprezza e premia il merito, ripagando figli e genitori di tutti i sacrifici intrapresi nel percorso di studio e facilitando la realizzazione dei propri sogni mentre i genitori, dopo averlo salutato, decidono di intraprendere anche loro un viaggio verso una destinazione straniera dove le pensioni maturate godranno di tassazioni agevolate, e, grazie anche ad un costo della vita molto più basso, potranno consentire di aspirare ad una vecchiaia felice e serenamente sostenibile.

Per il VIDEO cliccare ⇒⇒ QUI

E così, fra giovani e anziani che se ne vanno, la nostra Italia piano piano si svuota … ma il ricambio vien dal mare? … ci dobbiamo abituare … ci dobbiamo rassegnare? … NO!!!!!!!!!!!  Dobbiamo ribellarci con le forze che ci rimangono a questo ingiusto destino chiaramente non scritto e voluto da noi, abbiamo ancora le risorse e le capacità per reagire e provare ad invertire la rotta: stimoliamo il governo a sostenerci, dimostriamo la nostra determinazione e impegno e, soprattutto, riconosciamo al momento di votare chi ci può accompagnare in modo concreto fuori dal tunnel e rifiutiamo chi ci riempie solo di chiacchiere ideologiche che nulla di concreto apportano alle nostre saccocce prosciugate e abusate come un bancomat illimitato, sbarriamo le strade a tutti gli speculatori che, dopo averci rintronato di fandonie e ricoperto di sacrifici e vessazioni, ora intendono catturarci e sottometterci definitivamente con due fave e qualche fico rinsecchito,  “Chiacchere e tabacchiere di legno il Banco di Napoli non ne impegna!” …  in parole povere e chiare … RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA ITALIA!

Al prossimo racconto, Capitan U 1947

14 thoughts on “I RACCONTI DI CAPITAN U 1947: E l’Italia si svuota … ma il ricambio vien dal mare? (video)

  1. Ciao Capitan U, buongiorno….come sempre riesci a colpire il centro dell’argomento di cui parli e anche questa volta metti in evidenza le reali problematiche che determinano questi accadimenti. Credo e ne sono fermamente convinto che questi bei pensanti non abbiano girato il mondo e se lo hanno fatto credono di essere stati gli unici a farlo e ci raccontano storie e storielle alle quali nemmeno loro credono. L’emigrante è colui che con tanti sacrifici deve affrontare dei cambiamenti radicali e accettare le regole e le leggi dei Paesi nei quali si trasferisce non colui il quale pretende che il Paese ospitante debba adattarsi alle sue di regole e abitudini. Non vorrei essere obbligato a emigrare perché il mio Paese non mi tutela come cittadino e non offre più alle nuove generazioni le opportunità che all’estero sono la base sella crescita.

  2. Gentile Capitan U 1947.
    Ringrazio per il suo messaggio e apprezzo il suo interesse nei confronti di tematiche così importanti come l’emigrazione e l’immigrazione. È indubbiamente vero che l’Italia è stata storicamente una terra di emigranti, con milioni di persone che hanno cercato opportunità in tutto il mondo. Tuttavia, come giustamente sottolinea, la situazione attuale dell’immigrazione presenta sfide diverse rispetto al passato.

    Le rotte illegali che molti migranti intraprendono oggi verso l’Europa, attraverso l’Italia, sono pericolose e spesso mettono a repentaglio la vita di molte persone, compresi bambini e famiglie intere. Sono d’accordo con lei sul fatto che sia necessario agire per contrastare il traffico di esseri umani e promuovere un’immigrazione controllata. Inoltre, è importante sostenere e investire nei paesi di origine delle persone, in modo che abbiano opportunità di sviluppo e non siano costrette a intraprendere viaggi rischiosi in cerca di una vita migliore altrove.

    Riconosco anche la preoccupazione riguardo all’emigrazione recente dall’Italia, che coinvolge sia giovani che anziani alla ricerca di opportunità e condizioni di vita migliori in altri paesi. È un fenomeno che può contribuire al progressivo svuotamento del nostro paese. Tuttavia, è importante considerare soluzioni a lungo termine che favoriscano lo sviluppo e la stabilità dell’Italia, in modo che i cittadini possano trovare opportunità qui, senza dover emigrare.

    Mi incoraggia la sua determinazione nel cercare di invertire questa tendenza e il suo invito a stimolare il governo a sostenere il cambiamento. Il coinvolgimento attivo nella politica e nelle scelte di voto può certamente influenzare la direzione del paese. È fondamentale cercare e sostenere leader che siano in grado di fornire soluzioni concrete e tangibili per affrontare le sfide che l’Italia sta affrontando.

    In conclusione, condivido il suo desiderio di riprendere in mano il destino del nostro paese. Attraverso un impegno collettivo e la ricerca di soluzioni pragmatiche, possiamo lavorare verso un futuro migliore per l’Italia. Grazie ancora per il suo messaggio e sono impaziente di leggere i suoi futuri racconti.
    Cordiali saluti

  3. Ciao Umberto, hai perfettamente ragione, la sinistra dei radical chic si dimostra sempre più ridicola nel voler ribadire che anche i nostri avi sono stati emigranti, ma non dicono che erano REGOLARI con i loro documenti e che lavoravano duro per guadagnarsi il pane e nessuno gli regalava niente. Tutti questi immigrati irregolari invece a cosa portano? A niente e rischiano la vita per venire in un Paese che ormai non ha più niente da offrirgli, lavoro non c’è per noi figuriamoci per loro… a dimenticavo loro a differenza di un italiano in difficoltà, vengono mantenuti a spese nostre

  4. Noto con piacere che riesci a sensibilizzare molto…pura verità che i nostri erano anche loro emigranti…ma sapevano già dove andare e il lavoro da fare……non erano clandestini ma con documenti regolari….purtroppo loro vivono una realtà ben diversa,escono da guerre e soprusi ecco perché pur di fuggire da quella realtà si ammassati su quelle carrette del mare…un abbraccione Umby

  5. Il problema dell’immigrazione e’ una condizione che dovrebbe insegnarci a empatizzare con chi,molto piu’ difficilmente,si trasferisce da un altro Paese.
    Dobbiamo chiederci:se e’ cosi’ difficile e angoscioso lasciare la propria famiglia,quanto puo’ esserlo lasciare il proprio paese senza neppure la certezza di poter tornare?
    Siamo immersi,ancora oggi nel 2023,in un brodo culturale che alimenta la paura dello straniero,del “diverso”, che fa di tutta l’erba un fascio .
    Eppure viviamo in un mondo globalizzato dove tutti siamo collegati e connessi,dove e’ possibile conoscere quello che succede dall’altra parte del pianeta in tempo reale,ma in cui purtroppo, “condividere”e’ diventata la parola d’ordine solo ed esclusivamente sui social network.
    Serve sensibilizzare in modo diverso e intelligente forse,senza servirsi dei poteri politici che spesso usano argomenti come quello degli sbarchi per spaventare la gente e smuovere coscienze.

  6. tutto o quasi condivisibile. Questi nuovi emigranti sfuggono a guerre e miserie e di certo non si pongono il problema di venire qui a cercare un lavoro. Molto spesso sono solo alla ricerca di un posto “tranquillo” dove campare di assistenzialismo. E’ dura dirlo ma è così

  7. Purtroppo davanti a un’Europa assente, che parla solo e non fa niente a fatti concreti, queste sono le conseguenze e inutile negarle.
    Purtroppo dietro a tutto ciò sappiamo che ci sono gente senza scrupoli che non pensano che a fare i soldi, li lasciano allo sbando e tocca sempre a noi andarli ad aiutare.
    Mi domando: per il Titans si sono mosse oltre 20 nazioni per cercare 5 persone, per flotte di migranti con centinaia di persone nessuno fa niente.
    È questo quello che vogliamo?
    Per me c’è qualcosa che non va…
    La tua canzone Umberto è più che attuale e molto significativa.
    Complimenti per fare centro ogni volta con tuoi testi che non passano mai di moda.

  8. Vediamo un po.

    Chi siamo ?
    Cosa vogliamo ?

    Ci piacciono le comodità, ci piace stare in panzolle con il cellulare in mano a giudicare CHI e COSA.
    La maggior parte di noi è figlia di emigranti , di ex terroni, ma noi siamo nati a Milano e quindi non siamo terroni.
    Eppure basta andare in qualche zona Lombarda per ricrederci.
    Non la solita provincia Bergamasca, ma il tanto rinomato Lago di Como.
    Riporto testualmente
    ” Como piena di terroni ” Cosa venite a fare in Lombardia ? Il NORD dovrebbe finire a FIRENZE.
    Come negli anni 60 , ” al di la del Po tutti terroni”, eppure siamo nel nuovo millennio è tra non molto andremo a vivere su Marte.
    Anche lì saremo TERRONI ?

    Vi siete ricreduti ?

    Ebbene si, siamo ancora ritenuti dei terroni.
    Anche gli stessi extracomunitari lo pensano.

    Ah ! Ah ! Ah !

    Da 20 anni risiedo a Lezzeno, ridente paesino del Lago di Como, (vicino a Bellagio), eppure molti mi guardano ancora con diffidenza.
    Qui tutti , sin dal tempo del contrabbando di sigarette, hanno un soprannome e il mio è LO STRANIERO.
    Vado in piazza e chi non mi conosce non mi rivolge la parola e mi guarda di soppiatto e alcune volte anche chi mi conosce (per evitare di essere mal giudicato).
    Vado in Chiesa e avviene la stessa cosa.
    Vado alle feste di piazza e manco a farlo apposta, L’È INSTESS.

    Eppure , a dire il vero anch’io non faccio il tifo per gli extracomunitari, però quasi, quasi, vengo trattato alla loro pari.

    A già! Dimenticavo che è il regno della LEGA.

    Non mi sento come loro, ma sono come loro.
    I miei nonni , nel dopo guerra, sono venuti al NOD dalla profondo Sud , la SICILIA, stavano in un bilocale in sette e senza il bagno (era all’esterno e in comune agli altri).

    Mio padre era di Milano e allora io non sono un terrore.
    Ma uno STRANIERO si.

    Ho voluto romanzare la verità, ma è proprio così e siano nel 2023.

    Però il nostro CAPITANO centra sempre l’obiettivo.

    CHI SIAMO ?
    COSA VOGLIAMO ?

  9. Quando girano MOLTI soldi sia alle partenze sia per l accoglienza, allora sarà difficile fermare questo fenomeno.
    Soldi che servono anche per ungere la macchina del consenso elettorale.

    Accoglienza vera e dignitosa ZERO, se non delinquono, li troviamo davanti bar, mercati etc a elemosinare
    È questo il loro/nostro futuro?
    Povera Italia!!!

  10. Ciao Umberto!
    E’ veramente una Tragedia quanto sta succedendo in questi ultimi anni con migliaia e migliaia di gente che scappano dai loro Paesi, purtroppo moltissimi di loro trovano la morte attraversando l’oceano! Penso pero’ che non TUTTI sono gente per bene, sono sicuro che sulla Nostra terra arrivano anche dei terroristi oppure dei veri criminali che erano in carcere, dobbiamo stare attenti di coloro che entrano in Italia con altri scoping!
    Io sono in America da 55 anni e posso solo ricordare IL sacrificio di mio Padre venire in America legalmente per dare un futuro al sottoscritto!
    Cordiali saluti

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