È un comparto che tiene quello dei fondi pensione, nonostante le difficoltà e gli ostacoli di un periodo tutt’altro che roseo. Perché calano i rendimenti ma si alza il numero degli iscritti e soprattutto la quota dei contributi.
Questa la fotografia che viene scattata dall’ultima rilevazione Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, relativa al 2022. Nella presentazione alla Camera dei Deputati, la presidente Francesca Balzani, che ha preso il posto ad interim di Mario Padula, ha messo in evidenza alcuni particolarmente interessanti. Il primo, quello negativo, è relativo ai rendimenti dei comparti finanziari, che calano dell’11%. Segno meno anche per i fondi pensione aperti (-12,5%) e per i Pip, i Piani individuali pensionistici (che registrano un 13,2%). Tutt’altra aria quella che soffia invece sul capitolo contributi, che superano la quota dei 18 miliardi di euro, arrivando a toccare una crescita di 3,6 punti percentuali. Aumentano anche gli iscritti ed è questo il dato su cui concentrarsi: +5,4% rispetto al 2022, per una platea di 9 milioni e 200 mila persone che scelgono questa forma di previdenza.
Un investimento costante, alternativo e duraturo quello dei Fondi Pensione, che viene scelto da un numero sempre più vasto di persone, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il proprio futuro e in particolare la propria vecchiaia. Il contesto economico italiano non garantisce infatti assegni previdenziali all’altezza per assicurare ai lavoratori il proprio tenore di vita così sempre più lavoratori hanno iniziato a guardare ai fondi pensione. A farlo sono soprattutto i profili “Over” e soprattutto gli uomini: il Gender Gap è ancora fortissimo, con la quota di adesioni maschili che supera di gran lunga il 60%. Pochi, come dicevamo, i giovani: appena il 18% della platea complessiva.
Per assecondare la crescita di questo settore serve però progettualità politica e un vasto programma di incentivi per avvicinare i lavoratori under 40 a scegliere questa forma di previdenza. Nella relazione, infatti, emerge l’esigenza di “interventi mirati sul sistema degli incentivi all’adesione e alla contribuzione per agevolare, in particolare, l’inclusione nel sistema previdenziale delle fasce più deboli di lavoratori e per raggiungere maggiore equità intergenerazionale”. Un tema, questo, che è stato messo in agenda dal governo guidato da Giorgia Meloni. Importanti novità potrebbero arrivare subito dopo la fine del periodo di stop ai lavori decretato dopo la morte di Silvio Berlusconi, quando l’esecutivo tornerà a parlare e discutere del futuro dei lavoratori italiani.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845