Gli atenei italiani continuano a conquistare posizioni nel QS World University Rankings, cioè la classifica dell’agenzia britannica Quacquarelli Symonds, che valuta le migliori università nel mondo e fornisce strumenti di conoscenza e comparazione per le scelte di studio e di vita, di carriera scientifica e anche per valutazioni di politiche internazionali. L’edizione di quest’anno comprende 1.500 università in 104 sedi. Nonostante non siano ancora nella top 100, il loro progresso annuale è notevole, in particolare in un contesto di concorrenza crescente, sia dai giganti accademici americani che dalle emergenti “tigri asiatiche”. Il Politecnico di Milano ha raggiunto il punteggio migliore tra gli istituti italiani, avanzando di 16 posizioni e arrivando al 123esimo posto a livello globale. Seguono la Sapienza, che ha guadagnato quasi 40 posizioni, e l’Università di Bologna, ora 154esima. Le università asiatiche stanno emergendo, con la National University of Singapore che ha raggiunto l’ottavo posto a livello globale.
Questa ascesa è dovuta in parte a una riconsiderazione dei criteri di valutazione del QS, che ha ridimensionato l’importanza del rapporto docenti-studenti, tradizionalmente un punto debole delle università italiane. A seguito dei tagli effettuati dal governo italiano quasi 15 anni fa, il numero dei docenti universitari è diminuito, ma non ha influenzato l’università privata Vita-Salute San Raffaele, che ha raggiunto il 40esimo posto mondiale in questo indicatore. Nel criterio della reputazione accademica, le università italiane stanno già facendo la loro comparsa tra le prime cento a livello mondiale. L’Alma Mater, La Sapienza e il Politecnico di Milano sono tutti all’interno di questa prestigiosa fascia. L’Università La Sapienza di Roma, fortificata dal recente Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi e dal suo primato nei suoi studi classici, è 33esima nel tasso di internazionalizzazione delle sue attività di ricerca scientifica. Nella classifica generale italiana, seguono Padova, Politecnico di Torino, Università Statale di Milano, Federico II di Napoli, Pisa, Firenze e Torino. Un nuovo parametro di valutazione, la “sostenibilità”, vede due università italiane tra le prime cento: Padova e La Sapienza. A livello globale, il Massachusetts Institute of Technology (MIT) è in testa alla classifica QS per il 12° anno consecutivo, seguito dalle università di Cambridge, Stanford e Oxford.
(fonte Orizzonte Scuola)
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