Incontro oggi l’ideatore del film: Ivan Brusa. Creativo poliedrico, Ivan è regista, sceneggiatore, direttore di produzione e docente. La passione per il cinema lo porta inizialmente sul set come attore
ma capisce quasi subito che la sua vena artistica aveva bisogno di maggiore spazio: non gli bastava interpretare un personaggio, voleva crearlo e plasmarne la storia. Arriva così a realizzare diversi cortometraggi, una serie e due film, l’ultimo, FACCIO UNA STRAGE AL 75%, sta riscuotendo grande successo ed è da poco uscito su Amazon Prime Video. Il suo modo di fare cinema è subito riconoscibile: un’ironia pungente e attuale, una narrazione godibile e ricca d’azione, personaggi molto caratterizzati e intermezzi divertenti.
Come definisci il tuo stile e quali sono stati i tuoi riferimenti, i registi che hanno maggiormente influenzato la tua visione di fare cinema?
Il mio stile si vuole differenziare rispetto al tradizionale cinema italiano. Questo film in particolare potrei definirlo come una tragicommedia action pulp. I miei riferimenti sono stati i grandi registi Guy Ritchie e il duo americano Mark Neveldine-Brian Taylor. In Italia invece mi ha molto influenzato il cinema anni 70, i cosidetti “spaghetti western” e i polizieschi, registi come Fernando di Leo e Mario Bava. In “Faccio una strage al 75%” c’è infatti una citazione di “Milano calibro 9”, film di Fernando di Leo a cui volevo rendere omaggio.
Come nasce FACCIO UNA STRAGE AL 75%?
In tutti i miei film parto da delle immagini, dei concetti importanti e attuali. In “Faccio una strage al 75%” volevo ricreare la storia di un ragazzo trentenne che si ritrova a combattere con le difficoltà della società odierna. Disilluso e frustrato, critico nei riguardi del paese in cui vive, intrappolato in una vita fatta di solitudine con un lavoro precario e insoddisfacente, gli si presenta la possibilità di cambiare le cose. La soluzione trovata appare però grottesca e paradossale, peggiore di ciò che aveva vissuto fino a quel momento. Vivere questa esperienza così forte lo porterà alla fine a crescere e maturare, a fermarsi prima che sia troppo tardi.
Nei tuoi film c’è sempre un messaggio e il desiderio di portare lo spettatore a riflettere. In un mondo come quello di Mattia, il protagonista, il lieto fine è realmente possibile?
La mia speranza è proprio questa. Voglio invitare gli spettatori a riflettere e lottare contro tutto ciò che non va bene, senza diventare vittime del sistema né tantomeno carnefici. Riflettendo su tutte le dinamiche che al mondo esistono io credo ancora che il bene possa sconfiggere il male. Il cambiamento parte da noi stessi.
FACCIO UNA STRAGE AL 75%
Tra gli attori: Andrea Pellizzoni, Roberta Nicosia, Valentina Cherchi, il milanese Paolo Riva e i giovani talenti Emma Padoan e Ilaria Brusadelli.
Laureata in Economia e Commercio e in Marketing e Mercati Globali. Amante dell’arte e della cultura fonda l’associazione Mia-Monza International Art, di cui è presidente e direttrice. Organizza mostre ed eventi culturali. Pittrice e insegnante d’arte presso il suo studio a Monza.
1 thought on “Un film per l’estate: FACCIO UNA STRAGE AL 75%”
Un film in cui è difficile non riconoscersi, sopratto con Mattia…mi è piaciuto molto, ritmo veloce, veritiero nella quotidianità. Frenetica che ci fa impazzire, e l’immancabile capo testa di… Ma io la strage l’avrei fatta al 100%
Ma il messaggio di guesto film è diverso…piu umano…
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Un film in cui è difficile non riconoscersi, sopratto con Mattia…mi è piaciuto molto, ritmo veloce, veritiero nella quotidianità. Frenetica che ci fa impazzire, e l’immancabile capo testa di… Ma io la strage l’avrei fatta al 100%
Ma il messaggio di guesto film è diverso…piu umano…