Lettera a un bambino, alla sera, prima di addormentarsi

Cultura e spettacolo

Selezionata dalla Giuria del Festival delle Lettere 2007 per una pubblica lettura tenutasi al Teatro del Vigentino di Milano il 2 febbraio 2007.

Quando alla sera prima di addormentarti ti assale la paura del buio, non lasciarti sopraffare dai mostri. Immagina invece una fitta foresta di alberi secolari dalle chiome preziose come smeraldi e dai rami grondanti di dolci frutti dorati. Ora, presta attenzione: il fruscio che avverti non è solo quello dello stormire delle fronde al vento; è il turbinio dei rapidi spostamenti in tutte le direzioni di piccoli esseri misteriosi. Sono gli gnomi dei boschi, creature senza età, esistenti sin dall’origine del tempo. Li riconosci subito: hanno fattezze umane ma non sono più alti di un righello, volto abbronzato e lunga barba bianca, salopette verde e l’inconfondibile copricapo rosso a punta. Si muovono agili e veloci tra foglie secche e fili d’erba. In prossimità dei fusti più possenti, spariscono improvvisamente alla vista. Stai tranquillo, non vengono inghiottiti dal nulla: piuttosto si infilano in stretti cunicoli nascosti per raggiungere le loro abitazioni, giù, sotto le radici degli alberi, nelle profondità della terra.

Ma perché vivono in ampolle sotterranee sotto le scure volte delle radici? Forse per porsi al riparo da incontri funesti? Evidentemente ciò sarebbe troppo poco per l’incantato mondo degli gnomi. Costoro sono i custodi di un segreto. Osserva con cura le loro case: i ricami dei tappeti celano senza sospetti delle minuscole botole.  Da qui, ripide scale a chiocciola scendono a rotta di collo fin dentro al ventre della terra e sfociano poi su uno stretto sentiero. La fioca luce delle torce rischiara flebilmente il percorso; da lontano giungono strani suoni che si rincorrono l’un l’altro, echi di gocce d’acqua che colpiscono la nuda pietra. Lungo questa via senti risuonare i tuoi passi e puoi udire il battito del tuo cuore. Ecco ora una piccola grotta remota. Una curva e poi un’altra grotta, ornata di stalattiti e stalagmiti. Un inaspettato laghetto dall’acqua incontaminata e poi una terza grotta, più ricca e più grande, e poi una quarta e una quinta, un’altra e un’altra ancora, sempre più grandi, sempre più ricche, in uno spettacolare crescendo che sembra non avere mai fine.

Questo è il regno della Bellezza: misteriosa e sfuggente, madre di tutte le forme belle. Gli gnomi dei boschi ne sono i fedeli custodi e servitori, senza che qui lei si sia mai concessa alla loro vista. Ne colgono furtivamente qualche bagliore e subito corrono su, fino alla superficie della terra per regalarne al mondo i prolifici raggi. Il loro calore è tanto portentoso da sprigionare una forza creatrice straordinaria che plasma forme uniche e perfette, incantatrici maliarde per i sensi, meravigliose illuminazioni per l’animo. Tendi le orecchie, aguzza la vista: nella natura e nelle opere umane, è tutto ciò che di bello vivifica il mondo attorno a te. Perché, quando incontri il Bello, incontri anche il Bene; e ti incammini verso il Vero.

                                                                                                          Buona notte!

 Caterina Majocchi

4 thoughts on “Lettera a un bambino, alla sera, prima di addormentarsi

  1. Grazie per questo racconto ben scritto. Mi ha fatto venire in mente l’atmosfera de Il segreto del bosco vecchio. Aspettiamo altre belle storie.

  2. Bel racconto davvero! Continua così,Caterina! Il finale è stupendo e verissimo. Abbiamo bisogno di capire che la bellezza salverà il mondo come diceva credo Dostoevskij .
    BRAVA!

  3. “Quando incontri il Bello, incontri anche il Bene; e ti incammini verso il Vero” , che bella frase.
    Brava Caterina! Davvero un bel racconto!
    Continua così ❤️

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