L’artista Palombo si ripete per la quarta volta e ricompare in via Volturno, la strada dove aveva vissuto con la famiglia, il murale che ritrae Silvio Berlusconi. Inutile ricordare come la prima versione sia stata vandalizzata e poi rimossa dopo poche ore. Vandalizzate ripetutamente anche le altre due versioni, quasi che l’odio ancora vivo per il personaggio avesse paura di un ritratto che, semplicemente, poteva essere letto come un invito. Sala aveva sentenziato che l’intitolazione a una strada poteva essere discussa dopo dieci anni dalla morte, risolvendo la questione in modo Pilatesco. La storia dei ritratti era ironica e constatava che nella via dei “radical chic” non c’era spazio per Berlusconi, come a dire che con il Pd ha spazio solo chi si allinea al politicamente corretto. Evviva l’ottusità che non riconosce neppure il grande e innovatore imprenditore milanese.
Ma questa volta, scrive italpress.com, “Palombo prosegue costantemente a far risorgere il suo murale, con una performance resiliente e senza precedenti, che regala alla città di Milano il quarto atto della sua opera, un nuovo capitolo coinvolgente di questa saga artistica in continua trasformazione che dal 27 Giugno, data dell’apparizione del primo murales, ha trasformato Via Volturno, nel quartiere Isola di Milano, nel terreno di gioco e confronto della sua arte visionaria, riflessiva e irriverente. Palombo scava in profondità e realizza un murales anti-divisivo e dal tratto risorgimentale che trascende dalle ideologie e dalla propaganda e che intende riflettere sulla forza evocativa dell’unità e il potere dei gesti, l’artista unisce ciò che la politica divide e ritrae il Cavaliere Berlusconi che con una mano fà il segno di vittoria e con l’altra abbraccia affettuosamente il Sindaco di Milano che indossa la fascia tricolore e un abito elegante con cravatta rossa, in una mano tiene un pennello intriso di colla con cui ha riattaccato la targa toponomastica e con l’altra indica “Via Silvio Berlusconi 1936-2023”. Serenamente appollaiato sulla sua spalla riappare lo splendido esemplare di piccione meneghino e ai suoi piedi il secchiello della colla con lo stemma del comune di Milano.”
Servirà a fare riflettere Sala?