Milano ha bisogno di buon governo del territorio non di predicatori verdi

Fabrizio c'è Milano

Il temporale violentissimo che ha colpito Milano alle 4 di stanotte con grandine ma soprattutto con raffiche di vento ha lasciato il segno. Alberi abbattuti, rami al suolo, macchine danneggiate, danni a qualche tetto ma soprattutto in alcuni edifici pubblici e ad alcuni dehors. Pressoché bloccato fino all’ora di pranzo il trasporto di superficie

Il Sindaco in un video messaggio ha detto che il Comune è all’opera per riportare in funzione la città e ha rilanciato la teoria green che questi eventi dimostrano il cambiamento climatico e necessitano tutto l’armamentario di ricette green che lui sta già da tempo adottando.

Francamente entrambe le affermazioni sono discutibili. Chiunque abbia girato stamattina ha notato l’assenza di Polizia Locale per aiutare i mezzi pubblici e privati a districarsi nella giungla di strade bloccate da alberi e filovie ostruite. A 8/10 ore di distanza dall’evento, anche nelle vie di maggior circolazione e negli assi del trasporto pubblico non erano stati rimossi alberi e rami e questo denota lento e scarso coordinamento operativo tra il settore Parchi e Giardini, le imprese che curano il verde e la Polizia Locale. Quest’ultimo Corpo, affidato dal Sindaco alle cure dell’Assessore Granelli e di un nuovo comandante selezionato in un sol giorno da Sala, non ha più la operatività ne la motivazione che facevano dei “ghisa” una colonna di Milano quando c’era da portare aiuto ai milanesi in difficoltà.

Fermo restando la rara potenza dell’evento atmosferico, molti dubbi vi sono sulla gestione del verde di Milano gestita in toto da politici Verdi quale il Sindaco e l’Assessore Elena Grandi. L’assurda teoria che non bisogna potare le piante né tagliare l’erba, indebolisce la resistenza delle piante quando tira vento e gli alberi sono già bagnati. Non è un caso che già ieri parecchi alberi fossero caduti in strade e piazze pubbliche, mentre nei giardini privati ove la manutenzione è più frequente, gli alberi caduti si contano sulle dita di una mano. Da verificare anche cosa succede alle radici quando ci sono cantieri, visto l’ecatombe di alberi vicino le nuove linee di metrò e le nuove corsie delle filovie.

Sala e chi governa Milano prenderanno lo spunto di questo temporale per rilanciare teorie sul cambiamento climatico e dimenticare di fare il loro dovere di amministratori, cioè  far funzionare servizi pubblici e attività di prevenzione ambientale. Premesso che nel mondo il cambiamento climatico c’è sempre stato, poiché vi sono stati sempre cicli ( della durata di più  secoli ) di riscaldamento e di raffreddamento, è la responsabilità dell’inquinamento umano e della industrializzazione sul clima che è tutta da provare.

Ma anche qualora  si dimostrasse un nesso tra azione dell’uomo e cambiamento del clima, appare del tutto illogico puntare su politiche che possono ridurre le emissioni nei paesi UE ( responsabili del 7% del totale emissioni globali), mentre gli altri continenti se ne impippano  e continuano a produrre CO2.

Molto più efficace è che gli amministratori locali pensino a governare anziché fare i predicatori green. I Sindaci curino meglio il verde pubblico, gli edifici pubblici ( a proposito, Il Castello, Via Larga e il Tribunale sono  gli edifici più danneggiati) , i corsi d’acqua e le reti di raccolta . I Sindaci possono prevenire i disastri progettando l’edilizia, gli spazi pubblici, il verde stesso nella loro comunità, avendo consapevolezza che gli eventi atmosferici estremi si possono verificare. Del riscaldamento globale si occuperà l’ONU o il G20, ammesso che ne abbiano il mandato dagli abitanti del pianeta.

1 thought on “Milano ha bisogno di buon governo del territorio non di predicatori verdi

  1. Fabrizio questa è la realtà : la natura ha una sua forza e la flora cioè le piante devono avere la forza con radici forti di resistere ma devono essere snelle quindi potete per essere agili e scansare ka furia del vento e dell’acqua

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