La caccia estiva al supplente si intensifica nelle scuole lombarde, quest’anno con numeri impressionanti, segnala Il Messaggero. Secondo la Flc Cgil Lombardia, la regione necessiterà tra i 25 e i 30mila supplenti entro ottobre. Nonostante le lezioni inizino il 12 settembre, le scuole sono già in ritardo. Sono consapevoli che il personale deve essere convocato il prima possibile per evitare le classi scoperte.
Con circa 20mila cattedre vacanti, non tutte considerate per le assunzioni in ruolo, le scuole sono in crisi. Il motivo? Una carenza di docenti. Nonostante il Mef autorizzi annualmente le immissioni su tutti i posti vuoti, raramente riesce a coprirli. Lo scorso anno, poco più di un terzo dei 90mila docenti richiesti è stato assunto. Di conseguenza, quest’anno si è deciso di autorizzare tante assunzioni quanti sono i precari abilitati all’immissione in ruolo: 11.654.
A complicare ulteriormente la situazione, molti docenti sono iscritti su più graduatorie, quindi i posti effettivamente coperti sono ancora meno. E i posti vacanti si moltiplicano, considerando anche quelli sul sostegno richiesti dalle scuole una volta ottenuti i certificati dalle famiglie dei ragazzi con disabilità.
Analizzando Milano, i numeri rimangono altissimi: mancano 6.361 docenti, di cui 2.960 sul sostegno. Tuttavia, gli incarichi di ruolo assegnati sono solo 1.495, e i posti di sostegno necessari sono già aumentati di 3.500.
Inoltre, il problema potrebbe estendersi ai dirigenti scolastici. Potrebbero essere 153 le scuole senza un preside, con un gran numero di richieste di trasferimento interregionale e pochi arrivi. La situazione è esacerbata dai frequenti trasferimenti, e i docenti e presidi fuori sede che cercano di tornare nella regione di provenienza, lasciando le scuole senza personale di ruolo.
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