Il contadino e la Miseria – Parte Seconda

Cultura e spettacolo

(Segue da domenica 30.7.2023)

(…) A un certo punto senti dei passi leggeri dietro di sé, si girò e vide un vecchio dalla barba bianca, lunga e folta. Questi, avvicinandosi al contadino, incominciò a parlare con voce bassa e tremante: “Conosco la tua storia – disse – e voglio aiutarti. Dovrai raggiungere una vecchia casa diroccata al di là di questa collina e convincere la Miseria a entrarvi insieme a te; vedrà una cosa per lei tanto orrenda da svenire, diventando innocua per qualche giorno. Ricordati però di imprigionarla non appena si riprenderà e di liberarti di lei per sempre. Va’ e fai quel che ti ho detto”. Pronunciate queste parole, il vecchio scomparve fra le tenebre. Il contadino, stupito e perplesso, scese di corsa dalla collina e, raggiunti la moglie e i figli, si addormentò accanto a loro. Il mattino seguente, il contadino svegliò presto la moglie e le raccontò l’accaduto della sera precedente. Insieme, decisero di tentare qualsiasi cosa pur di liberarsi della Miseria e, svegliati i figli, si incamminarono verso la collina. Dopo una lunga e faticosa marcia senza interruzioni, riuscirono a superarla e a giungere alla vecchia casa diroccata. Per il contadino non fu affatto semplice convincere la Miseria ad entrarvi, ma alla fine vi riuscì.

Varcata la soglia, videro un quadro stupendo raffigurante un paesaggio di alte e strane costruzioni completamente d’oro, dove tutti gli oggetti erano costituiti da monete d’argento e in cui le stoffe e i tessuti erano fatti di assegni. In ogni angolo delle strade, nelle case e nei cestini vi era del denaro; persino sui rami delle piante, al posto delle foglie e dei frutti, crescevano soldi. La Miseria, alla vista di quel quadro, cadde a terra svenuta. Il contadino la raccolse, la mise in un sacco e continuò il suo cammino in cerca di fortuna, portandola con sé. Non appena lei si svegliò, la legò ad un grosso albero e, nonostante i suoi lamenti e le sue minacce, riparti di tutta fretta con la moglie e i figli. Da quel giorno in poi tutto gli andò bene, divenne in poco tempo un bravissimo fabbro, guadagnò moltissimo denaro e poté permettersi di comperare una grande fattoria per i figli, ormai cresciuti. Non c’era nessuno più ricco e rispettato di lui. Un giorno, il sindaco del vecchio villaggio del contadino capitò nei pressi della collina. “Ah, buon uomo – gridò la Miseria quando lo vide – liberatemi da queste maledette funi!”. Il sindaco, non sapendo che quella fosse la Miseria, la aiutò a slegarsi. Da quel giorno la Miseria non lo abbandono più. La sua fattoria andò in fiamme, il suo bestiame perì, i suoi raccolti furono distrutti dalle tempeste e, prima della fine dell’anno, al povero sindaco rimaneva solo il bastone per andare a mendicare. Così se ne andò in giro per il mondo in compagnia della Miseria, vivendo di quel che la gente gli dava per elemosina e chissà quante ne dovette passare prima di morire.  Fine

Caterina Majocchi

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