Come sempre, è percezione di insicurezza quando tocca qualcuno che non conosci lontano da casa, è microcriminalità quando tocca qualcuno che non conosci vicino a casa, è emergenza sicurezza quanto tocca te. Il meccanismo non è nuovo e oggi la maggioranza tocca con mano le conseguenze dell’abbandono del territorio perché la criminalità gli è entrata nel tinello: Porta Venezia, infatti, è uno dei bastioni della maggioranza di Sala. E gli atti di delinquenza che si svolgono impuniti da mesi stanno colpendo sul vivo. Ce ne parla nel dettaglio la Capogruppo di Noi Moderati a Palazzo Marino, Mariangela Padalino:

“La lunga lettera dei commercianti a Sala è, di per sé, molto più utile di un trattato sociologico sulle cause del problema sicurezza in tutto Milano. Quando si arriva a invocare l’intervento della Forza Pubblica abbiamo già perso tutti. E, se i poteri di sicurezza del Comune sono molto limitati, altri ce ne sono che non vengono MAI usati tempestivamente. Cito dalla lettera:
“Purtroppo numerosi esercizi commerciali, benché a conoscenza di queste autodisposizioni oltre che dei regolamenti e delle ordinanze comunali, ignorano volutamente le regole e il buonsenso, cagionando numerosi disagi e alimentando fenomeni di degrado urbano. A più riprese l’associazione ha dunque segnalato agli organi competenti l’elenco delle suddette imprese, invocando controlli severi e tempestivi, senza ottenere ad oggi riscontri concreti. A questo proposito, crediamo sia utile insistere nel rimarcare come nella zona operino, senza ostacolo, minimarket e piccole rivendite che, di fatto, somministrano alcolici senza rispettare orari e modalità di somministrazione. Abbiamo più volte evidenziato come queste attività, che posseggono autorizzazioni completamente differenti dai locali di somministrazione, siano i principali fornitori per gruppi di avventori che occupano androni e zone di passaggio fino a ben oltre i nostri orari di chiusura, lasciando conseguente sporcizia e degrado che spesso vengono imputati, generalizzando, alla sola presenza dei locali.”
Ecco, questa è l’escalation del degrado cittadino in termini non equivoci. Inizia tutto quando in un distretto “Rainbow” e “inclusivo” qualcuno si illude che la pacifica coesistenza sia un’idea Disneyana che produce una pace sociale con ridotta presenza delle divise per effetto di un ampio margine ideologico. Rapidamente cominciano ad aprire rivendite di alcolici che fanno concorrenza al ribasso ai bar della zona, fornendo alcol a prezzi molto bassi.
Il risultato è movida senza controllo di gente che del decoro e delle regole se ne frega. Il che respinge i clienti migliori, degrada la zona, attira clientela che vuole divertirsi molto e spendere poco. I locali inclusivi soffrono, la zona perde prestigio e si popola solo di personaggi ai margini della legalità dove oltre all’alcol a basso prezzo si può trovare anche droga “popolare” nei giardini di Via Vittorio Veneto. A quel punto servono incursioni costanti della Forza Pubblica e la Giunta Comunale cade sempre dalle nuvole.
Tutte cose che si sarebbero potute evitare con un minimo di controllo del territorio: chiudendo la rivendite fuori legge, intervenendo tempestivamente quando viene denunciato lo spaccio, gli atti di violenza e la movida selvaggia perché irregolare, pulendo, quindi anche i tinelli della città. Invece tutto questo viene vissuto dalla Giunta come fastidioso, cose da periferia, non sogni dorati da centro cittadino.
Cari commercianti, vi siamo stati e vi siamo vicini. Forse, la prossima volta che vi parleremo di telecamere e sicurezza non ci respingerete più. Adesso il degrado è sulla vostra porta. Qualcosa ancora si può fare, ma siamo davvero all’ultima chance. Dopodiché non ci sarà inclusività che tenga a salvare i Bastioni di Porta Venezia”.

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
Si mettano pure il cuore in pace quelli del Rainbow District insieme ai loro sponsor in Consiglio Comunale, a partire dal Consigliere Albiani. La movida in P.ta Venezia è avversata – unicamente – attraverso una causa civile attivata dai cittadini residenti lesionati nella salute e obbligati a ricorrere ai tribunali in ragione dell’inerzia di questa amministrazione. Chi ha contribuito in maniera determinante a ridurre la zona a una cloaca a cielo aperto non è soggetto autorevole per proporre soluzioni.
Comitato del Lazzaretto Milano