Nella vita di Toto Cutugno, ha vinto l’uomo e l’artista contro lo snobismo, il naso arricciato dei critici di sinistra che l’hanno bollato come personaggio di destra. E hanno vinto i 100 milioni di fan che hanno comprato i suoi dischi per un comune sentire che viene dall’anima e sicuramente non è “obbligato” dal conformismo dei cosiddetti radical chic. Ed è come dire che anche la musica può essere libera, non soggetta ai pregiudizi del politicamente corretto, creato come una cappa che uniforma i pensieri e i gusti. Testimonia Enrico Ruggeri, Autore di alcune canzoni tra le più famose nella storia della nostra musica, da L’italiano a Solo noi, scritte per sé e per alcuni mitici colleghi (su tutti, Adriano Celentano), 15 volte protagonista al Festival di Sanremo, eppure snobbato, ignorato, svilito, addirittura insultato. Spiega Ruggeri sui social, centra una certa impostazione politica della critica e dell’industria musicale nostrana, ovviamente di sinistra. Toto “è stato spesso sottovalutato dall’intellighenzia radical-chic nostrana”, scrive Ruggeri, anche lui per decenni ostracizzato perché tacciato di essere di destra, o comunque troppo di destra per entrare nei salotti buoni che decretano il trionfo critico di un artista. “Nel mondo molti grandi artisti incidevano le sue canzoni. Ma io non dimentico i Dopofestival nei quali certi giornalisti cercavano di umiliarlo, ricordo gli articoli e certe recensioni. In questo tempo di improvvisati è giusto ricordare chi faceva musica ‘leggera’ con classe, cuore e grande preparazione tecnica”. Osserva Libero “Il riferimento di Ruggeri è forse anche a un celebre episodio al Dopofestival del 2008, quando l’eminente firma del Corriere della Sera Mario Luzzato Fegiz attaccò Cutugno, allora in gara, per aver stonato: “Io sono 15 anni che vengo al Festival ma voi non cambiate mai, sempre a dire le stesse str***e, ma perché non andate in pensione?”, rispose Cutugno. E quando Fegiz, polemicamente, fece riferimento ai soldi guadagnati in Russia Toto si alzò, gli si fece sotto e a muso duro replicò: “Vogliamo dire al pubblico quante volte mi hai chiesto di portarti con me in Russia?”.
Nene
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano