G20 in India senza Cina, e Modi si presenta come leader del Sud Globale

Esteri

Il presidente americano Joe Biden è diretto al G20 che si tiene in India questo fine settimana con l’obiettivo di capitalizzare le grandi assenze dei leader di Cina e Russia e rafforzare alleanze in seno a blocchi aspramente divisi. Ma in questo G20 anche l’India punta a rafforzare il suo ruolo internazionale, secondo Happymon Jacob, Associate Professor presso la Jawaharlal Nehru University:  “Nuova Delhi ritiene che questo sia il momento opportuno per un’organizzazione come il G20 di affermare se stessa e giocare un ruolo importante nel sistema internazionale, in particolare perché c’è la sensazione che le istituzioni della governance internazionale, le istituzioni post-Seconda Guerra mondiale siano in declino, come ha detto il primo ministro Narendra Modi qualche mese fa”. E se nel 2024 si svolgeranno le elezioni in India, il summit di Nuova Delhi del 9 e 10 settembre si preannuncia come il più importante vertice ospitato nel Paese. Le strade della capitale indiana sono tappezzate di annunci per l’evento con lo slogan “One Earth, One Family, One Future”. Con l’India che ha da poco festeggiato i suoi traguardi come potenza spaziale, Modi si presenta come un leader del “Sud globale”, un ponte tra i Paesi sviluppati e in via di sviluppo, e mira a espandere il blocco in un G21 con l’inclusione dell’Unione africana. “L’India non è una potenza mondiale, non è una grande potenza. L’India intende senza dubbio approfittare di ogni piattaforma e ogni argomento disponibile per affermarsi a livello internazionale”, sottolinea l’esperto, ricordando che tra le grandi economie è la numero 5, è una potenza militare, ha armi nucleari, è ora il Paese più popoloso al mondo, anche se in confronto a Cina e Stati Uniti il suo potere non è così grande. A dominare le discussioni al G20 saranno le forti divergenze sulla guerra in Ucraina, i cambiamenti climatici, la decarbonizzazione e la ristrutturazione del debito mondiale. Ma gli sforzi del governo indian o di lasciare da parte le divisioni nell’affrontare questi temi sono state finora infruttuose nei meeting ministeriali.

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