Oltre 1.200 punti vendita, più di 1,6 milioni di prezzi analizzati: scegliere l’insegna o il punto vendita più economico della nostra indagine può permettere di risparmiare grandi cifre, fino a 3.455 euro all’anno facendo la spesa nel discount con i prodotti meno cari. Rispetto al 2022 prezzi a + 12,6% in media, discount a + 15%. Consulta lo speciale per conoscere il punto vendita della tua città risultato più economico nelle nostre rilevazioni.
C’è un dato che emerge in modo molto evidente dall’indagine sui supermercati di quest’anno: tutte le 35 catene analizzate hanno aumentato di molto i prezzi rispetto all’anno scorso, del 12,6% in media (a marzo 2023 rispetto a marzo 2022).
Nonostante il contesto di rincari, le possibilità di spendere meno ci sono: fino a 3.455 euro all’anno di risparmio per famiglia facendo la spesa nel discount con i prodotti meno cari. Questo dice la nostra indagine, che ha considerato 1.200 i punti vendita e dalla quale sono scaturite le classifiche a livello nazionale e per più tipi di carrelli della spesa.
Ma non solo: nello speciale vi diciamo anche quali sono i punti vendita più competitivi tra super e iper in 67 città (con tanto di indirizzi).
Carovita: quali catene hanno aumentato di più i prezzi
L’aumento dei prezzi del 12,6% è una media: andando nello specifico delle tre tipologie, gli ipermercati hanno visto una crescita dell’11% (nel 2022, rispetto al 2021, era dello 0,9%), i supermercati del 12% (l’anno scorso + 2%); sono i discount gli attori della grande distribuzione che hanno segnato i rincari maggiori, di ben il 15% in media (era + 5,2 % nel 2022), con punte anche del 18%.
Evidentemente – tenendo prezzi più bassi e avendo minor margine di guadagno – sono riusciti a contenere meno gli aumenti legati all’inflazione generale che, comunque, era molto più bassa (+ 7,6%) nel mese delle nostre rilevazioni. Vuol dire che i prezzi della grande distribuzione, discount in particolare, sono aumentati molto di più rispetto a tutto il resto.
Spesa mista: le catene vincitrici
Tra iper e super visitati, la catena che nella nostra indagine permette di risparmiare di più per la “Spesa mista” (con prodotti di ogni tipo: più economici, della marca del distributore e di marca) è anche quest’anno Famila Superstore: ha ottenuto infatti indice 100 nella specifica classifica (questo punteggio indica la catena che nel periodo delle rilevazioni aveva i prezzi più bassi; se l’indice è 110, per esempio, significa che i prezzi erano del 10% più cari rispetto all’insegna più economica che ha, appunto, indice 100)..
Quanto ai discount, invece, In’s Mercato conquista la vetta.
Spesa con i prodotti più economici: le catene vincitrici
Nonostante i forti rincari, i discount rappresentano ancora la scelta più economica in termini assoluti: occupano infatti i primi otto posti nella classifica della “Spesa con i prodotti più economici”. Aldi ed Eurospin hanno perso la prima posizione raggiunta nel 2022 e conquistata quest’anno – anche per questo tipo di spesa – da In’s Mercato, anche se per poco.
Per i prodotti più economici, infatti, le differenze tra le insegne non sono così marcate. Anzi, sembra che i discount si siano allineati e che quindi ci sia meno possibilità di risparmiare tra una catena e l’altra rispetto a quando si fa una spesa mista: lo vediamo dai punteggi della classifica nello speciale, che non sono così distanti tra loro.
Spesa con i prodotti di marca in iper e super: le catene vincitrici
Esselunga Superstore è in testa alla classifica della spesa con soli prodotti di marca, insieme a Famila Superstore (prima anche per questo carrello oltre che per la spesa mista).
In generale, però, anche per la spesa di marca non emergono grandi possibilità di risparmio tra un’insegna e l’altra: gli indici sono tutti molto vicini. L’unica insegna che si distacca molto (in negativo) è Carrefour Market che, con indice 109, è in fondo, a una bella distanza dalle penultime.
Spesa a marchio commerciale in iper e super: le catene vincitrici
Secondo uno studio della società di analisi Circana, con l’aumentare dell’inflazione aumenta il successo dei discount, ma anche delle private label: si tratta dei prodotti con il marchio della catena, su cui iper e super puntano per contrastare l’avanzata dei discount. E i consumatori, a quanto pare, ne apprezzano i costi generalmente più contenuti, soprattutto in tempi di carovita.
L’insegna più economica per questi prodotti nel momento della nostra rilevazione è Spazio Conad, l’ipermercato dell’omonima catena.
Quali prodotti scegliere per risparmiare?
Dal riquadro “I risparmi cambiando insegna”, consultabile nello speciale completo, emerge in modo evidente che i prodotti più economici del discount e quelli con il marchio del distributore rappresentano il modo migliore per risparmiare. Questi tipi di prodotti non solo sono generalmente convenienti, ma sono anche buoni, se non ottimi.
Ce lo confermano i nostri test. Abbiamo analizzato gli oltre 250 prodotti risultati migliori nelle stesse categorie rilevate per l’indagine supermercati: negli ultimi due anni il 33% dei Miglior Acquisto (qualità almeno buona e prezzo conveniente) erano del discount; il 70% dei prodotti sia Migliore del Test (qualità migliore) sia Miglior Acquisto era della marca del supermercato (private label). In alcuni casi ottimi i risultati anche per la sostenibilità (Miglior Scelta Green).
Leggi i nostri consigli per conoscere altri suggerimenti su come risparmiare con la spesa.
Spesa di marca: classifiche per città e differenze Nord-Sud
Se invece si preferisce la spesa di marca in iper e super, attenzione a scegliere bene il punto vendita. Gli esempi riportati nello speciale, nel riquadro “Stesso prodotto, prezzo (molto) diverso”, rendono molto evidente quanto sia importante: mediamente, gli stessi prodotti, in negozi diversi della stessa città, li abbiamo trovati in vendita anche al triplo del prezzo.
Per scegliere il punto vendita in cui si può spendere meno nella vostra città aiutatevi con le tabelle dello speciale: emergono possibilità di risparmio importanti, anche se con notevoli differenze tra Nord e Sud. Per fare solo due esempi: a Cremona, nel super meno caro al momento delle rilevazioni, avremmo risparmiato il 25% rispetto al punto vendita più caro in città; a Caserta solo l’1%. D’altro canto al Sud, nella maggior parte delle città considerate, la spesa era più economica rispetto alla media nazionale (nello speciale è possibile consultare una cartina in cui sono indicate le differenze di spesa tra aree del Paese e le città dell’indagine in cui ci sono le maggiori e minori possibilità di risparmio tra i vari punti vendita visitati).
La classifica globale dei punti vendita
Quanto alla classifica globale di tutti gli iper e i super visitati nelle 67 città, nei primi 15 posti troviamo anche quest’anno solo punti vendita del Nord-Est. La Palma d’oro va all’Iper Rossetto di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza (nel 2022 era Emisfero, sempre di Vicenza).
Anche gli altri negozi Rossetto visitati in altre città sono risultati molto convenienti, nei primi dieci posti della classifica globale; bene i Coop e gli Ipercoop toscani, dal 16° al 25° posto. A chiudere, invece, sono i Carrefour Market (poco competitivi i lombardi) e un Sigma di Bologna, con indice superiore ai 130 punti.
La metodologia dell’indagine
Senza preavviso, i rilevatori hanno registrato i prezzi di 1.203 punti vendita selezionati sulla base di criteri che ne garantiscono la rappresentatività sul territorio. Per ognuna delle 125 categorie di prodotto considerate (le più acquistate secondo l’Istat) sono stati registrati i prezzi, promozioni incluse, di tutti i prodotti in vendita, ma solo se presenti a scaffale. Questo ci permette di ricostruire l’esperienza di acquisto, dato che l’indisponibilità di un prodotto potenzialmente conveniente limita le possibilità di risparmio.
I prezzi vengono elaborati sulla base di calcoli e ponderazioni. Otteniamo così un indice su base 100, che misura il posizionamento di prezzo di insegne e punti vendita, a livello nazionale e locale, rispetto alla loro piazza competitiva. Consulta la metodologia nel dettaglio.
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