Piazza Gambara è una delle ultime operazioni urbanistiche fatte senza disegnare con i gessetti per terra. Non saranno passati 70 anni dal suo rifacimento, ma già questo fatto la rende degna di tutela contro il degrado. Tutela che, purtroppo, è demandata alla buona volontà dei cittadini, perché il Sindaco pare essersene dimenticato. Il che è curioso, visto che parliamo di una zona semi centrale. Magari Sala è così ossessionato dalle periferie che sta cercando di far diventare tale anche Piazza Gambara.
“Io davvero ci provo a fare la mia parte” dice un giovane residente “la sera dopo il lavoro vengo anche qui volontariamente a pulire le aiuole, ma contro i gruppi di persone, molte delle quali straniere, che si trovano a bere e a mangiare, gettando i rifiuti dove capita, posso fare ben poco. Ho fatto un investimento importante comprando la mia prima casa e qui voglio vivere, non solo abitare. Però mi aspetto che il Comune faccia la sua parte per consentirmelo”
“Qui, la mattina, sulle panchine all’ombra degli alberi, ci vengono molti anziani dal Pio Albergo Trivulzio.” Gli fa eco un abitante storico del quartiere, un “senatore” della zona “I lavori hanno davvero cambiato il volto della Piazza, ma poi, ora dopo ora, la frequentazione cambia. Non discrimino sulla base della pelle, ma dei comportamenti. Arrivano giovani che dormono, sporcano, fanno rumore fino a tarda notte. Qui dopo il tramonto fa paura uscire dalla metropolitana. E poi lo sporco, i cassonetti che debordano, un ramo abbattuto dalla tempesta che è rimasto qui per un mese. No, non è la mia Milano questa”
“Ho fatto due sopralluoghi in Piazza Gambara” conclude Mariangela Padalino, Capogruppo di Noi Moderati a Palazzo Marino. “Anche perché io abito qui vicino e davvero non ci si crede allo stato in cui questa piazza è ridotta. Ho immediatamente sollecitato Amsa per una pulizia straordinaria e una maggiore attenzione. Non è colpa loro, ci mancherebbe, purtroppo le risorse sono troppo poche. Però spero riusciranno, pur con grande sforzo, a migliorare i servizi. Mi sto impegnando anche a sensibilizzare il Municipio 7, grazie alla preziosa collaborazione del consigliere Gorgoglione: ci sono troppe panchine che ispirano le persone a sdraiarsi e a dormirci anche di notte e richiedono una sostituzione. Il problema potrebbe essere risolto con la sostituzione delle attuali panchine con altre con appoggio ischiatico, così da prevenire bivacchi. Chiederò, inoltre, al Comune (oltre ai fondi per finanziare quanto detto) una maggiore attenzione al verde, togliendo i cespugli che soffrono molto e rendono difficile la pulizia e di sistemare le aree piantumate. Questa è l’opposizione in cui credo: propositiva e con grande attenzione alla realtà vissuta dalla gente”.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
Per non parlare di quello che avviene di notte. Giovinastri che si ubriacano e lasciano bottiglie rotte, lattine di birra sparse da ogni parte. Liti tra extracomunitari che bivaccano come se fosse casa loro e dove possono fare di tutto. La sporcizia regna sovrana, l’Amsa non passa quasi più a vuotare i bidoni strapieni di ogni rifiuto. Occorre la presenza di Polizia o Carabinieri affinchè questi individui capiscano che Milano é una città civile. Va bene l’ospitalità ma i milanesi desiderano essere rispettati e con essi la loro Milano.