Come ogni anno dal 2019, il 17 settembre ricorre la Giornata mondiale sulla sicurezza dei pazienti sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e promossa a livello nazionale dal Ministero della Salute, dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dall’Istituto superiore di sanità (ISS), dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS). La finalità è quella di sensibilizzare e promuovere la comprensione del tema della sicurezza delle cure come priorità globale per un continuo miglioramento dell’assistenza sanitaria.
Per l’occasione è stato organizzato dalla Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia un importante convegno dal titolo “Il coinvolgimento attivo dei pazienti, dei familiari e della comunità nella sicurezza dell’assistenza”, a cui hanno partecipato la dott.ssa Paola Giuliani, Direttore Sanitario dell’ASST Gaetano Pini CTO, e il dott. Arturo Caniglia, incarico di funzione Risk Management dell’ASST Gaetano Pini CTO. Il convegno è stata una preziosa opportunità per conoscere i numerosi progetti degli Enti sanitari di Regione Lombardia in tema di sicurezza del Paziente in un approccio “Enterprise”, cioè integrato.
L’edizione 2023 del World PatientSafetyDay ha come tema “Coinvolgere i pazienti per la sicurezza dei pazienti”, la finalità è quella di stimolare una partecipazione diffusa, non solo dei professionisti della sanità, ma anche degli assistiti per migliorare la sicurezza delle cure.
E’ dimostrato, infatti, anche dalle recenti Raccomandazioni di “Patient-Engagement” che con un coinvolgimento attivo del paziente e dei familiari nel “Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale” PDTA, si ottengono vantaggi significativi in termini di sicurezza, aderenza al processo di cura, prevenzione e soddisfazione degli esiti e della qualità percepita.
In aderenza ai principi di Engagement dell’azione globale per la sicurezza dei pazienti sanciti dall’OMS, ed inclusi nel Piano di azione globale per la sicurezza dei pazienti 2021-2030, l’ASST G. Pini-CTO ha scelto di partecipare alla Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita mettendo a disposizione materiale informativo tra cui l’importanza della Prevenzione delle cadute, una delle principali cause di infortunio in ambito ospedaliero, oltre che residenziale, come evidenziato da numerosi studi.
Il gruppo di lavoro interdisciplinare all’interno dell’ASST G. Pini-CTO, coordinato dal Dr. Giovanni Muttillo, Direttore della UOC Direzione Aziendale Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie, composto da alcuni infermieri, fisioterapisti, referenti qualità e Risk Manager Aziendale, ha estrapolato suggerimenti e regole, prendendo in esame documenti dell’OMS e le Raccomandazioni del Ministero della Salute. Tra gli obiettivi, quello di sensibilizzare i comportamenti dei professionisti e stimolare l’empowerment del paziente per rendere consapevole la popolazione che la salute è un bene prezioso e che ciascuno può determinare il proprio benessere.
MOLTE CADUTE POSSONO ESSERE PREVENUTE
Di seguito alcuni accorgimenti e suggerimenti volti alla riduzione del rischio cadute, validi sia in ambito ospedaliero che domiciliare:
1 Indossare abiti comodi e della taglia adeguata; utilizzare calzature preferibilmente chiuse, con suola in gomma e senza tacco. Non camminare mai con le calze o a piedi nudi.
2 Prestare molta attenzione ai presidi sanitari (es. prolunghe per ossigenoterapia, deflussori, aste per le flebo) e ad altri elementi di ingombro all’interno del domicilio (tappeti, cavi di prolunghe elettriche, ecc.) poiché spesso sono causa di inciampo.
3 Chiedere agli operatori sanitari o ai propri famigliari di conoscere il proprio livello di rischio di caduta, al fine di essere più consapevole dei propri limiti.
4 Usare gli ausili per la deambulazione consigliati dal proprio medico o dal fisioterapista.
5 Prestare attenzione ai segnali di pericolo: i pavimenti non debbono essere umidi, scivolosi e/o sconnessi; le dimensioni dei bagni nelle abitazioni devono consentire il passaggio agevole e gli spostamenti (es. maniglie doccia/vasca, corrimano).
6 Sia a casa che in ospedale, se si ha la necessità, usare regolarmente gli occhiali da vista e gli apparecchi acustici, e verificare che vi sia sempre una corretta illuminazione degli ambienti, in particolare quella notturna vicino al letto e al bagno, e che gli interruttori siano visibili al buio.
7 Fare attenzione ad alzarsi lentamente dal letto, e in caso di capogiri improvvisi avvertire subito il personale sanitario o il proprio familiare.
8 Prendere sempre familiarità con l’ambiente in cui ci si muove e in particolare con il percorso per raggiungere il bagno.
9 Bere regolarmente per evitare la disidratazione e l’ipotensione (spesso causata anche da assunzione di farmaci) che possono rappresentare fattori di rischio caduta.
10 In caso di difficoltà utilizzare il campanello per attivare la chiamata e chiedere aiuto.
In un’ottica di assistenza socio sanitaria territoriale, per una efficace prevenzione e per il contenimento del rischio caduta, è importante che i cittadini e i pazienti siano dotati di una informazione il più possibile puntale e precisa per prevenire un evento che può comportare danni lievi, moderati o gravi, fino alla morte.
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L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Gaetano Pini-CTO, punto di riferimento per l’ortopedia, la riabilitazione specialistica, la reumatologia e la neurologia, a livello nazionale, comprende a Milano tre presidi ospedalieri: il Gaetano Pini, il CTO e il Polo Riabilitativo Fanny FinziOttolenghi. L’ASST Gaetano Pini-CTO – evoluzione della Scuola Ortopedica milanese nata nel 1874 – è specializzata in patologie e traumi dell’apparato muscolo-scheletrico, reumatologia e fisiatria. L’Azienda accoglie ogni anno più di 800mila utenti e i suoi specialisti lavorano con le più sofisticate tecniche di imaging, attraverso sale operatorie sia convenzionali sia dotate delle ultime tecnologie. L’ASST Gaetano Pini-CTO è centro erogatore per la presa in carico e l’assistenza dei pazienti cronici nell’ambito delle patologie reumatologiche e della Malattia di Parkinson
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