Palazzo Reale. JIMMY NELSON. Humanity Fino al 21 gennaio 2024

Cultura e spettacolo

Fino  al 21 gennaio 2024, Palazzo Reale ospita JIMMY NELSON. Humanityuna mostra fotografica che attraverso 65 fotografie di grandi dimensioni (alcune di 2×3 metri), appartenenti ai cicli più famosi della produzione di Nelson, documenta l’evoluzione creativa dell’autore, che ha trascorso la vita viaggiando per il mondo e fotografando alcune delle culture indigene più a rischio di scomparsa, raccontando usi e costumi tradizionali che si sono preservati in un pianeta sempre più globalizzato e facendo emergere anche le loro emozioni. “Dal punto di vista artistico – afferma Jimmy Nelson – rimango affascinato dall’estetica delle popolazioni indigene. I loro indumenti vivaci, l’artigianato sofisticato e i paesaggi mozzafiato mi offrono un ricco arazzo visivo per catturare bellezza attraverso il mio obiettivo”.

Con le sue fotografie, Jimmy Nelson celebra la diversità culturale  incontrata nei suoi viaggi a contatto con le miriadi di comunità della Papua Occidentale, del Tibet, dell’Africa, della Siberia, del Bhutan o di altre zone del pianeta, e invita lo spettatore a vedere il mondo attraverso una diversa prospettiva, incoraggiandolo ad accogliere e ad apprezzare la bellezza intrinseca di tutti come parte integrante della grande famiglia umana. “Credo fermamente nel potere trasformativo della bellezza – prosegue Jimmy Nelson. Ho testimoniato di persona come riconoscere e celebrare la bellezza possa portare a cambiamenti positivi negli individui e nelle comunità. Quando le persone sono incoraggiate ad abbracciare le proprie identità e valori unici, diventano più sicure e appagate e si genera un effetto a catena di trasformazione positiva nelle loro vite”. Una delle cifre espressive tipiche del suo lavoro è rappresentata dai ritratti. Nei lunghi soggiorni nelle zone più remote della terra, Jimmy Nelson stabilisce un profondo legame con le persone che vi abitano, prestando meticolosa attenzione alle caratteristiche culturali delle comunità che ritrae, enfatizzando l’unicità e la bellezza di ognuna. Le sue composizioni sono sinfonie visive, dove l’elemento umano è armonizzato con l’ambiente naturale. Le sue immagini ritraggono di frequente membri anziani delle comunità, i cui volti portano i segni del tempo e di una vita di esperienze, come nella fotografia dell’anziana signora Inuit.

Numerosi ritratti di Jimmy Nelson mettono in evidenza la forza e la bellezza delle donne come quello della ragazza kazaka, potente simbolo di emancipazione femminile. I suoi scatti testimoniano come anche nei riti tradizionalmente maschili, ad esempio la caccia con l’aquila, le donne stiano rompendo le barriere di genere. Il profondo rapporto che lega l’umanità e la natura è un altro aspetto fondante dell’arte di Jimmy Nelson. Gli sfondi, siano valli, montagne, pianure o corsi d’acqua, avvolgono le persone ritratte. Questi soggetti riescono a trasmettere un senso di profondo rispetto, quasi una reverenza per la natura, diventando nelle immagini del fotografo inglese simboli della difesa dell’ambiente e comunicando l’importanza di pratiche sostenibili per la conservazione della natura.

Spesso gli scatti di grande formato raffigurano gruppi di persone riunite, in piedi accanto o sopra alberi alti e saldamente radicati, che simboleggiano forza e stabilità e fungono da sfondo dove riecheggiano l’orgoglio e la fiducia espressi dalle persone che posano per il suo obiettivo. Le opere di Jimmy Nelson richiedono una enorme abilità tecnica e insieme un esercizio di pazienza. Le scene corali comportano il coordinamento di una moltitudine di persone, molte delle quali poco avvezze alla macchina fotografica, che devono rimanere immobili per alcuni secondi. La perfezione stilistica delle sue fotografie è frutto di lunga ricerca e sperimentazione. Prendendo a esempio due maestri come Richard Avedon e Irving Penn, Jimmy Nelson si avvicina ai suoi soggetti, prestando attenzione ai dettagli, utilizzando esclusivamente la luce naturale e dedicandosi a manifestare l’autentica essenza delle culture che incontra.

Dopo lunga sperimentazione con la fotografia analogica, l’artista ha cominciato a utilizzare un banco ottico di grande formato (10×8) in titanio, per poterlo trasportare con facilità – anch’esso esposto a Palazzo Reale – che gli garantisce una qualità d’immagine e una risoluzione eccezionali. Questo ha segnato una tappa significativa nella sua evoluzione artistica, avvicinandolo al processo di creazione di immagini che assomigliano a dipinti. Una selezione di questa serie di fotografie 10×8 è esposta per la prima volta al pubblico proprio in questa occasione, insieme a delle installazioni polittiche che segnano un nuovo modello espositivo dell’artista.

Dal 4 al 19 settembre 2023, sul sito www.tickeone.it, l’offerta speciale Early bird consentirà di acquistare il biglietto d’ingresso open a €10,00, invece che a €17,00. 

Biografia Jimmy Nelson

Jimmy Nelson è nato in Inghilterra (Sevenoaks, 1967), ma ha viaggiato il mondo sin da subito per lavoro del padre geologo, trascorrendo lunghi soggiorni in parti remote dell’Africa, delle Americhe e dell’Asia. Come artista, è alla continua ricerca di incontrare e connettersi con le culture indigene per celebrarle nella loro bellezza e autenticità. Le sue fotografie sono come uno specchio che riflette un’essenza umana naturalmente bella e interconnessa con i propri simili e con tutti gli esseri viventi, dove il rapporto fra l’uomo e la natura riflette reciproca bellezza. Le immagini sono create con la massima attenzione ai dettagli, con la ricerca ossessiva di un equilibrio di forme, colori e, soprattutto, della luce – esclusivamente naturale. Dalle sue prime fotografie del Tibet, acclamate a livello internazionale quasi 30 anni fa, Jimmy Nelson ha viaggiato nei luoghi più nascosti del pianeta. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo grande volume fotografico Before They Pass Away, seguito nel 2018 da Homage to Humanity. Ha visitato numerose comunità indigene in tutto il mondo, sviluppando insieme ad alcune progetti di reciprocità attraverso la fondazione che prende il suo nome. Nel 2022 ha pubblicato un volume in onore delle culture tradizionali dei Paesi Bassi, Between the Sea and the Sky – un tributo personale al paese che lo ha adottato.

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