Teatro Lirico Giorgio Gaber, mercoledì 27 settembre torna ‘Musical Square’ con lo spettacolo teatrale ‘Beethoven in Vermont’ con il Trio Metamorphosi

Cultura e spettacolo

Teatro Lirico Giorgio Gaber, mercoledì 27 torna ‘Musical Square’ con lo spettacolo teatrale ‘Beethoven in Vermont’ scritto da Maria Letizia Compatangelo per il Trio Metamorphosi 

 Il Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano riapre le sue porte per la seconda parte del Festival Musical Square, ideato e diretto dal M° Giuliano De Angelis, con il coordinamento artistico della violinista Yulia Berinskaya, e il sostegno del direttore artistico comparto Musica Classica del Teatro Lirico, il prof. Roberto Favaro. Tre appuntamenti che mantengono la filosofia della prima parte: ospiti di grande rilievo artistico, programmi nuovi e sempre interessanti, crossover tra arti e generi, il tutto nella splendida atmosfera accogliente, calda e informale tipica del Teatro Lirico e di Musical Square. Si parte mercoledì 27 settembre alle ore 20.30 con uno spettacolo teatral/musicale unico: ‘Beethoven in Vermont’. Scritto e diretto da Maria Letizia Compatangelo per il Trio Metamorphosi (Mauro Loguercio violino, Francesco Pepicelli violoncello e Angelo Pepicelli pianoforte), lo spettacolo vede i tre celebri musicisti esordire nel ruolo di attori-musicisti, in un’azione scenico musicale intrisa nei profondi ideali della creatività beethoveniana. Un nuovo e inaspettato approdo per il Trio Metamorphosi che, fedele al proprio nome, non smette di mettersi in gioco alla costante ricerca di nuove prospettive artistiche. Beethoven in Vermont ripercorre l’inaugurazione del ‘Marlboro Festival’, nato nell’estate del 1951 all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, per iniziativa di tre musicisti esuli dalla Germania: Adolf Busch, Hermann Busch e Rudolf Serkin. Per il concerto di apertura del festival, i fratelli Busch (impersonati rispettivamente da Mauro Loguercio e Francesco Pepicelli) con l’amico Rudolf Serkin (Angelo Pepicelli), dopo varie discussioni tra esecuzioni di brani e opinioni divergenti, decidono di inaugurare quella che sentono come “una scommessa che sintetizza la loro unione artistica e le loro vite, dal rifiuto del nazismo all’esilio volontario negli Stati Uniti” con Beethoven, il musicista portatore per eccellenza degli ideali di dialogo e fratellanza tra i popoli. Beethoven in Vermont rende omaggio a quella straordinaria esperienza, destinata a fare scuola e a diventare un essenziale punto di riferimento per la musica da camera nel mondo, immaginando lo scambio di idee musicali e umane tra i tre musicisti, rappresentanti della vecchia Europa, di fronte ai loro giovani allievi americani, fino alla scelta finale di Beethoven.  “Adolf, Rudolf e Hermann – spiega Maria Letizia Compatangelo – cercano di realizzare, in un concerto inaugurale simbolico, una visione del mondo improntata alla fratellanza e alla collaborazione tra i popoli, nel segno unificante dell’arte, ma anche capace di evidenziare il valore della musica da camera come veicolo di condivisione. Occasione per dialogare con gli altri in musica e attraverso la musica, in un costante mettersi in gioco e nello scambio di idee ed esperienze”.

“Proprio adesso che la nostra impresa beethoveniana per Decca è compiuta – dichiarano i musicisti del Trio – stiamo vivendo un momento letteralmente esaltante di vera metamorfosi, di profonda trasformazione, grazie all’immenso lavoro in questi anni sotto la guida accogliente e stimolante di Maria Letizia. Una vera e propria scuola di teatro, in cui fondere recitazione e musica in un’unica vita, in cui entrare nei meandri più reconditi della comunicazione dentro di noi, fra di noi e con i fratelli Busch e Serkin, tre grandi musicisti e uomini straordinari che ci onoriamo di portare in scena nel nome di Beethoven”.  Nel singolare intreccio di musica eseguita e di recitazione, lo spettacolo si dispiega in un teatro di suoni e di voci offrendosi come un nuovo format sperimentale, dove il mondo del concertismo classico si combina con quello del teatro.  Il 18 ottobre sarà la volta di ‘Piani Incrociati’, un’avvincente sfida tra generi, con protagonisti due musicisti eccezionali che si alterneranno alla tastiera del pianoforte: alcuni tra i più famosi brani del repertorio pianistico classico, eseguiti dal giovane talento Michele D’Ascenzo, saranno ripresi ed elaborati in chiave jazz dal grande Lello Petrarca, uno dei più interessanti e prolifici jazzisti italiani al giorno d’oggi. Il pianoforte sarà campo di battaglia, per un concerto unico che saprà appassionare davvero tutti. Il 9 novembre l’ultimo appuntamento del Festival, ‘Duo Al Quadrato’. Un secondo, avvincente appuntamento nel segno della sfida tra linguaggi musicali, una “Battle” a colpi di note. Quattro fuoriclasse, specialisti assoluti nei repertori presentati per questa occasione, si sfideranno in un entusiasmante confronto stilistico. Il lirismo, la passionalità introspettiva, la profondità architettonica della struttura compositiva brahmsiana del repertorio per violino e pianoforte, eseguiti da Yulia Berinskaya al violino e da Maria Alessandra Ammara (appena reduci dallincisione dell’integrale delle sonate per violino e pianoforte di Brahms), si confronteranno contro la forza dirompente, il virtuosismo estremo del repertorio per sassofono e pianoforte, eseguiti dal sassofonista di fama internazionale Gaetano Di Bacco e dal noto pianista Giuliano Mazzoccante. Musical Square ha tra i suoi obiettivi principali quello di voler dare ai giovani studenti maggiormente talentuosi una opportunità di farsi conoscere al grande pubblico; tutti i concerti saranno quindi aperti dai migliori studenti della Scuola Civica Claudio Abbado (Francesco Spiri, Jacopo Mattavelli e Daniele Panizza)
Le serate saranno presentate dal musicologo e sassofonista Ruben Marzà.

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