“Sia lodato Dio!” l’esultanza per la carneficina di civili israeliani inermi.
Massima attenzione va dedicata oggi più che mai ai legami italiani delle organizzazioni che hanno scatenato una nuova guerra in Medioriente e che lodano la carneficina contro inermi civili.
Ad esempio, ecco cosa scrive sui social il genero del responsabile della futura moschea di Via Esterle (il genero in alcuni vecchi post aveva inneggiato ad Hamas). Poi ha continuato con l’apologia, pur smentendo costantemente la sua affiliazione formale al movimento terrorista. Peraltro anche il futuro Imam di via Esterle, richiesto di un commento su quanto avviene in Israele, ha commentato di non aver letto i giornali.
È incredibile la leggerezza con cui il Comune ha assegnato i suoi locali a realtà che sono ambigue sui valori fondanti della nostra Nazione, ma che invece sui social gioiscono dopo atti terroristici contro inermi civili. Sarebbe opportuno ragionare anche in termini di sicurezza nazionale prima di concedere senza controlli spazi per far nascere moschee.
I post qui accanto si riferiscono ai crimini commessi da Hamas contro civili israeliani.
Sono di Sulaiman Hijazi, genero di Mohamud Asfa, architetto giordano palestinese, prossimo responsabile della moschea di via Esterle, data in concessione dal comune di Milano.
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