Milano a fianco di Israele senza se e senza ma. Pessima figura del Sindaco che dà forfait (video con tutti gli interventi)

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Sala nella bufera: “vergognati”,  declama Daniela Santanchè davanti a una platea di  “ senza-se e senza-ma”, ovvero un migliaio di sostenitori di Israele.. E ci pensa poi  Emanuele Fiano, il piddino che si definisce “sionista di sinistra” a spiegare  in una dottissima dissertazione storica che nel programma di Hamas è inserito l’obiettivo di sterminare gli ebrei e  di islamizzare il pianeta.

Dunque: perché Sala non è venuto al presidio, mentre a Roma Gualtieri era presente? Silvia Sardone: “Un sindaco che non è qui, non ci rappresenta”.

E aggiunge Riccardo De Corato:“ In Comune i verdi volevano mettere  sul balcone la bandiera di Hamas,  poi hanno dirottato con la bandiera della pace: ma per  Hamas, la pace significa massacro“.

“Con chi sgozza i bambini, non si tratta: bisogna sterminare questi terroristi”, tuona  la Sardone. Applausi  sentiti  anche per le donne iraniane che sono venute a solidarizzare con gli ebrei milanesi.

Piazza Castello: in uno spiazzo  delimitato dai lavori per la metropolitana,  vanno in onda uno dopo l’altro gli attacchi al sindaco fantasma.

Intanto, dal palco, gli organizzatori tengono a precisare  doverosamente che Sala non è un militante del Pd. ”Qui non c’è destra o sinistra, c’è la protesta per l’orrore di Hamas”.

Il vicedirettore del Foglio, Maurizio Crippa, che ha fermamente voluto il presidio, dal palco improvvisato su una panchina assicura che la Milano della Brigata Ebraica, la Milano medaglia d’oro della Resistenza è a fianco di Israele. E Moni Ovadia è servito.

Il microfono va in tilt, esausto: verranno ricaricate le pile da un negoziante vicino.

Aggiustato il microfono, è la volta del rappresentante della comunità ebraica, Walter Meghnagi.  “Abbiamo invitato tutti, ma c’è un certo partito che proprio non lo vogliamo” dichiara.

Fischi  per  certi giornaloni e per la Stampa, che pubblica in prima pagina una foto gigante, poco opportuna, di una famiglia palestinese in fuga. Come a voler dirottare lo sgomento  dai 40 bambini uccisi da Hamas.

E rivela infine il giallo di Sala, convitato di pietra, uno degli organizzatori del presidio: “Un sottoposto di Sala ci aveva contattato, per sapere se il sindaco poteva partecipare alla nostra manifestazione. Gli abbiamo risposto che era il benvenuto, ma c’era anche il rischio di fischi, come è avvenuto in Francia con Macron. E cosi Sala non è venuto”.

Sindaco, non siamo a Sanremo, grida una ebrea milanese che porta al collo una gigantografia di una famiglia sterminata da Hamas.

E dietro il niet di Sala, si intravede la manina del suo spin doctor, Majorino.

“Che cosa pensa del sindaco assente?” chiediamo a Fiano.

Imbarazzato, forse seccato, risponde:

“ La posizione del Pd è chiara: senza se e senza ma a fianco dei Israele”.

Insistiamo, perfidi: “ Sì, ma cosa pensa della decisione del sindaco, ora assente,  di esporre accanto alla bandiera di Israele anche quella della pace ?”

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