Comune presenterà ricorso al Tar contro vincolo Soprintendenza San Siro

Milano

L’Amministrazione comunale presenterà ricorso davanti al TAR per la Lombardia-Milano per ottenere l’annullamento del parere positivo della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano, formulato il 26 luglio 2023, nonché del parere positivo della Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia, del 27 luglio scorso, relativi alla sussistenza dell’interesse culturale per il secondo anello dello Stadio di San Siro, ex art. 10 e 12 del D.Lgs. 42/04. Il ricorso riguarda anche la dichiarazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia del 27 luglio scorso, che qualifica la tribuna ovest dello Stadio come archivio esposto. La decisione è stata assunta con una delibera nel corso della odierna seduta di Giunta. La valutazione sulla sussistenza dell’interesse culturale del secondo anello dello Stadio era stata richiesta in via anticipata dal Comune di Milano lo scorso 18 maggio. La valutazione definitiva sarà possibile solo una volta raggiunto il requisito della vetustà del bene (70 anni), nel 2025.

“No al referendum, ma si ai Tribunali. No alla democrazia, ma si alla carta bollata”: questo il commento dei Co-portavoce del Comitato per il Referendum per San Siro sulla decisione della Giunta Comunale di Milano di ricorrere al Tar contro la probabile apposizione del Vincolo al secondo anello da parte della Soprintendenza. “Non è bastato il parere delle Commissioni ministeriali, non è bastato quello della Soprintendenza regionale, non sono bastati un dibattito pubblico e le richieste dei cittadini – affermano i rappresentati del Comitato – sindaco e Giunta, sordi e testardi, corrono e ricorrono a favore dei fondi immobiliari che continuano a dettare legge nella trasformazione di Milano. Una testardaggine che pagheranno, come sempre, i cittadini e le cittadine milanesi. Non si vuole solo espropriare un bene pubblico, ma si continua a utilizzare il denaro dei cittadini in inutili ricorsi alla giustizia amministrativa”. “Dopo aver perso e pagato la causa presso il tribunale civile, Sala desidera insistere con quello amministrativo – concludono -. Il sindaco ribadisce il suo No al referendum e alla democrazia in un ultimo tentativo di soddisfare gli appetiti speculativi degli immobiliaristi”.

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