Nella commissione Mobilità ed Enti Partecipati del 24 Ottobre si è voluto fare il punto sull’avanzamento dei lavori e sui costi. L’ingegner Di Paola di M4 ha mostrato una serie di diapositive da cui si evince il progress dei lavori per le stazioni e i manufatti da ultimare in tratta ovest, che comprende da qualche tempo anche la tratta centrale, a partire quindi da stazione Sforza arrivando sino a San Cristoforo. Il 22 Settembre del 2024 è la data stimata per l’avvio dell’esercizio e delle sistemazioni superficiali, ad eccezione della tratta appunto centrale vedi De Amicis e San Vittore, che slitteranno a fine anno.
Poi c’è tutta la fase autorizzativa che dipenderà dal Ministero che potrebbe dilatare i tempi e non si sa di quanto. Il tema – dice Orietta Colacicco, Segretario e portavoce del Comitato Foppa Dezza Solari, che prese il via nel 2013, – è l’entità del ritardo. Nella convenzione del dicembre 2014 si stabilivano per la realizzazione 88 mesi, vale a dire sette anni e quattro mesi, come recitano tuttora dei cartelli gialli che indicano come data il 22 Aprile 2022. Se noi pensiamo che a metropolitana magari non attiva, ma a lavori terminati in Settembre 2024 abbiamo comunque un ritardo di due anni e sei mesi quei due anni e mezzo che purtroppo ho sempre pensato. Ma parlare di cronoprogramma vuol dire anche parlare del lievitare dei costi, i quali, come ha dichiarato l’Ingegner Barbara, RUP del progetto, sono dovuti grandemente all’aumento dei materiali, al congelamento per poter lavorare in alcune stazioni, a causa dell’innalzamento della falda, all’allungarsi dei tempi. Bisogna però interrogarsi sulle cause. Si sa del muro in De Amicis, nuovo è un ritrovamento archeologico in Sant’Ambrogio, eppure non ci si può stupire visto che le prescrizioni e le raccomandazioni del CIPE imponevano o suggerivano di controllare la presenza di resta archeologiche prima di iniziare. Poi si sente dire del Covid, ma chi ha partecipato alle commissioni mobilità durante la pandemia sa, ed è registrato, che il past president di M4 Fabio Terragni parlava orgogliosamente di soli tre mesi di ritardo. I tempi sono una cosa, i costi un’altra è vero che hanno dovuto organizzarsi, mantenere il distanziamento, riorganizzare i luoghi dove vivono gli addetti, ma questi sono costi, per lavori aggiuntivi, sotto terra si poteva lavorare.
Ai cittadini che i comitati rappresentano comunque interessa solamente una cosa, vogliono sapere quando saranno liberati. Hanno sopportato per più di nove anni disagi su disagi e vogliono capire che cosa li aspetta. Ad esempio nel cantiere Coni Zugna che è quello che fronteggia il Parco Solari lo stradello agli inizi di via Foppa, che avevamo chiesto di aprire adesso è chiuso, per dare spazio alla sistemazione del marciapiede, più avanti al manufatto otto Mn 8 non c’è accesso veicolare addirittura da un anno e abbiamo dovuto chiedere fortemente l’accesso pedonale. Quindi praticamente siamo isolati anche per i ritardi delle sistemazioni, il 15 luglio scrivevano che avrebbero chiuso l’accesso a Via Dezza da Foppa sino al 4 settembre. Siamo praticamente a novembre e anche quello è un lavoro non finito. Vorremmo conoscere i tempi, perché via Foppa adesso è impraticabile fino a Via California. In tutte le tratte sono troppi i commercianti e gli esercenti che hanno dovuto subire, o hanno chiuso o che sono addirittura falliti proprio per mancanza a volte di programmazione. Sono troppi disagi che noi cittadini continuiamo a sopportare perché tornando a Via Foppa e alla prima parte di Dezza il taxi non sa dove andare e quindi non arriva, le ambulanze e i vigili del fuoco hanno seri problemi. E’ necessario sapere quando si finisce, o quando saranno liberate le strade permettendo a tutti noi di tutta la tratta ovest di ricominciare a vivere, senza polvere, senza rumori, muovendoci, con agilità.