Approvare in prima lettura alla Camera il ddl sulle riforme prima delle Europee del maggio 2024. È questo l’obiettivo che Giorgia Meloni ha fissato per la sua maggioranza, nel vertice di ieri a palazzo Chigi sulle riforme istituzionali a cui hanno partecipato i leader della maggioranza, i ministri Casellati e Ciriani, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fazzolari.
L’iter parlamentare del ddl Casellati – spiegano fonti parlamentari di maggioranza – partirà infatti da Montecitorio, mentre il Senato è impegnato sull’Autonomia. E l’auspicio è che si possa arrivare ad avere l’ok almeno della Camera prima del voto per l’Europarlamento.
Quanto ai contenuti, dalla maggioranza assicurano che la soluzione trovata sulla norma anti-ribaltone “rispetta le prerogative del Capo dello Stato”: il Parlamento può sfiduciare il presidente del Consiglio eletto senza far scattare automaticamente il voto anticipato, ma avendo la possibilità – contestualmente – di eleggere un nuovo premier, purchè a sostenerlo sia “la stessa maggioranza” uscita vittoriosa dalle urne e con “lo stesso programma di governo” votato dagli italiani. Una procedura che però potrà essere applicata al massimo una volta nell’arco di una legislatura.
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