Hanno una voce in Paradiso, i bambini morti, uccisi con violenza, vittime della guerra, inconsapevoli di un destino feroce, di stragi dell’orrore.
Sono bambini che gridano “Perché? Una domanda a cui l’uomo adulto risponde balbettando motivi irrazionali e brutali, a cui la malvagità di alcuni ha annientato anche l’anima.
Forse giocano, ora, ed è un sollievo pensarli di nuovo sorridenti tra nuvole e cielo, ma l’atrocità subita non può asciugare le lacrime delle madri, dei padri, di un popolo universale che ancora ha un lembo di sensibilità nel cuore.
Dalla Strage degli Innocenti (a.4-8 a C) si ripetono le morti di bambini, nelle guerre, tutte le guerre, nei campi di concentramento, con modalità raccapriccianti, inumane. Perché questa è la prova dell’abisso dell’uomo, della sua capacità di essere bestia.
Oggi è il giorno che celebra i defunti, che ricorda con implacabile dolore, l’amore, la carezza, il viso di una persona cara, ma in quell’amore vi sia l’universo innocente dei bimbi, di tutti i bimbi.
Le loro morti gridano “Pace” e vogliono il risveglio della coscienza nell’uomo

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano