Si fa un gran parlare di affitti brevi. Sono al centro di una discussa misura della legge di Bilancio che aumenta la cedolare secca dal 21 al 26%. Politici di entrambi gli schieramenti pensano di regolarli ovvero di rendere più difficile la diffusione della formula dell’ affitto breve.
Abbiamo intervistato Donato Cella, Fondatore di EasyLife, il secondo gruppo Italiano per appartamenti gestiti a Milano, oltre 300. Cella è anche membro della associazione italiana dei property managers e di Assoimmobiliare D.
La diffusione degli affitti brevi è la causa della difficoltà a trovare appartamenti per il ceto medio e del conseguente caro affitti?
Cella : Chi intende colpire gli affitti brevi per aumentare la disponibilità di alloggi per l’affitto a lavoratori è vittima di un equivoco. Tassare di più, con l’aumento della cedolare , gli affitti brevi penalizza si i proprietari di case ma non rimuove i motivi di fondo per cui molti padroni di casa rinunciano a contratti di affitto lunghi: incertezza dei pagamenti e opportunità di rientrare in possesso dell’alloggio in tempi dignitosi. Finché non si rimuovono questi 2 macigni, che peraltro risalgono a ben prima del diffondersi degli affitti brevi, lo Stato o i Comuni potranno anche rendere più difficile la vita agli affitti brevi ma non aumenteranno la disponibilità di alloggi per l’affitto classico.
Ma poi quanti sono a Milano gli appartamenti gestiti con il contratto di affitto breve?
Cella : Sono 2,2 per cento. Chiaro che non possono generare gli sfracelli di cui li accusano.
Cosa comporterà la nuova cedolare introdotta dal Governo?
Cella. Secondo i nostri studi un proprietario di alloggi gestiti con la formula degli affitti brevi dovrà versare 850 euro in più ogni anno di cedolare secca, anche se la cifra esatta dipende evidentemente da quanti appartamenti si dispone, dal luogo e dal tasso di riempimento.
Si parla di un gettito molto misero per lo Stato, circa 8 milioni su una legge di stabilità di 28 miliardi…
Cella : Non solo. Teniamo conto del forte indotto di servizi turistici che sono cresciuti grazie al turismo per famiglie e giovani, sviluppatosi con la formula degli affitti brevi: taxi, esercizi pubblici, negozi, centri storici in generale beneficiano di queste ricadute. Pensi che a Venezia , i primi a ribellarsi contro ipotesi di misure comunali contro gli affitti brevi sono stati gondolieri e commercianti e non i proprietari di immobili: temevano che rimanesse solo il turismo mordi e fuggi!
Come funziona la deroga per la prima casa destinata ad affitto breve? Se ho 2 case affittate ne beneficia una?
Cella: Leggendo la norma sembra di poter dire che la cedolare mantenuta al 21 % si applica ai proprietari che hanno una sola casa destinata alla formula dell’affitto breve. Se ne hai 2 o di più, paghi su tutte il 26%. In ogni caso aspettiamo chiarimenti in merito.
Cosa rispondete agli albergatori che vi accusano di fare concorrenza sleale agli Hotel?
Cella : Abbiamo una clientela molto diversa, con esigenze e disponibilità economiche diverse. C’è spazio per tutti!
E come giudicate le proposte del Sindaco di Milano Sala che vuole copiare l’esempio di New York (dove si può affittare breve solo in presenza del proprietario) o escludere dagli affitti brevi le zone vicino le università?
Cella : In realtà a NY quella regola vale solo per gli affitti gestiti direttamente dai singoli, pertanto chi lo sa in gestione a società come la nostra può continuare a farlo. Che ad esempio la mia azienda non tratta. Per quanto riguarda le zone universitarie il mercato ci ha già pensato, in quelle zone molti proprietari preferiscono affittare appartamenti ad anno in condivisione a studenti universitari. Una attività che a differenza degli affitti brevi è gestita con maglie più larghe dal punto di vista fiscale!
Non mi dirà che non esiste il caroaffitti per gli studenti e i lavoratori?
Cella : Si che esiste ma la ricetta valida è che Comune, Città Metropolita e Regione creino le condizioni urbanistiche per realizzare nuovi alloggi per l’affitto o studentati. Inutile penalizzare gli affitti brevi, tanto i proprietari , per i timori di cui ho detto prima, non sceglierebbero mai la formula del contratto di affitto classico.
A Milano in molti condomini si protesta per i disagi arrecati dalla presenza di inquilini maleducati o rumorosi negli appartamenti affittati per qualche giorno?
Cella : E’ un problema che talvolta capita. In questi casi bisogna subito avvisare il gestore che deve intervenire immediatamente. Per questo è opportuno affidarsi a gestori professionali. Poco invece si ottiene per via regolamentare. Alcuni regolamenti condominiali prevedevano il divieto per gli affittacamere… ma le nostre attività si basano sempre su regolari contratti di affitto, che sono solo più brevi e con affitti più garantiti, ma sempre affitti sono. Pertanto questi divieti non ci riguardano.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.