Mobilità a Milano: risposte non ideologiche al convegno MuoverMi di sabato 11 Novembre

Milano

Riguardo il tema sempre più cruciale della mobilità, Milano merita un approccio serio e utile, senza preconcetti e senza condizionamenti dettati  dalla politica..

Questo il concetto attorno al quale si è svolto il convegno promosso dalle associazioni Milano Vapore e MuoverMI, che ha visto partecipare tecnici, esperti e amministratori.

“Vogliamo lanciare un sasso, perché è sacrosanto chiedersi come potersi muovere a Milano nel modo più utile, senza produrre eccessivo inquinamento – ha affermato Giampaolo Berni Ferretti,  Presidente di Milano Vapore e consigliere del Municipio 1-  ma si tratta di una questione alla quale non  si può rispondere in modo ideologico, come invece pare si stia facendo”

Il Direttore della rivista Quattroruote Gianluca Pellegrini, ha descritto come l’attuale amministrazione cittadina abbia progressivamente abbracciato una linea sempre più massimalista e ostile alla mobilità privata: “ Il momento critico è stato il 2019, quando è cambiata la narrazione politica da parte di Sala, con l’istituzione dell’area B, che ha di fatto cambiato significato anche all’area C che fino a quel momento era stata in qualche modo assimilabile all’ecopass. La narrazione, d’improvviso, è  diventata “togliere le automobili dalla città serve a vivere meglio”. La seconda svolta è venuta dopo il covid, quando si è cominciato a parlare della famosa città in 15 minuti, una formula retorica per poter dire che se tutto è raggiungibile a piedi o in bicicletta, le auto non servono”

Per Edoardo Rubini, di MuovermI:  Sono state prese decisioni senza criterio. L’esempio è Corso Buenos Ayres, con i mezzi dell’Amsa che per caricare i rifiuti dei negozi devono salire sul cordolo di cemento,le ambulanze rischiano di dover rimanere in coda” , ma sarebbe  stata anche trascurata la realtà di una città che non si esaurisce entro i confini dell’area urbana, abbracciando necessariamente anche le esigenze di una moltitudine di abitanti della più vasta area metropolitana, che sarebbe invece state poco considerate: “ che Milano è la città metropolitana produttiva più grande d’Europa. Tutto va studiato e deciso in termini di logica e di utilità concreta”

Sul concetto cruciale della città allargata e della sua crescita, è intervenuto anche l’ex assessore al traffico della giunta Albertini Giorgio Goggi: “ Non ci troviamo davanti soltanto ad un problema urbanistico, ma anche ad un grave problema sociale.. Non è stato fatto nulla che abbia consentito a tutta l’area urbana di partecipare all’economia della città, dando luogo ad un modello di città nel quale le risorse sono accessibili e partecipate solo da gruppi ristretti. Il concetto della Grande Milano era e dovrebbe essere di città che cresce non solo nelle dimensioni, ma la verità è che nessuna delle grandi opere progettate durate la giunta Albertini è stata realizzata dalle amministrazioni successive”

Proprio l’ex primo cittadino Gabriele Albertini, è intervenuto in chiusura, ponendo l’accento sui dati che dimostrano come ci si sia concentrati ideologicamente sulla questione del traffico automobilistico, trascurando altri , più gravi fattori, ma soprattutto come venga perseguito un approccio non improntato alla concretezza: “ Noi avevamo cercato di fluidificare la mobilità, tutta la mobilità, non solo quella pubblica. Tutti i trasporti è noto che sono responsabili del 23 % dell’inquinamento , laddove ben il 77% ha altre origini. Vorrei sapere cosa si sta facendo per intervenire su quest’ultimo dato!”

“Non abbiamo voluto e non vogliamo accendere o alimentare polemiche meramente politiche- ha chiosato Berni Ferretti –  perché non è di questo che Milano ha bisogno. La città ha diritto di crescere, essere sempre più moderna ed efficiente, ma anche di seguire un equilibrio nello sviluppo che non penalizzi alcuno e soprattutto non appaia dipendente da preconcetti. Noi di Milano Vapore  e MuoverMi restiamo a disposizione di Milano e di chi la amministra, cercando di suscitare riflessioni nel segno della concretezza e delle reale utilità”

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