Ma Milano vuole diventare la Manhattan italiana? Ci sono urgenze da risolvere. Ma Milano non ha sempre brillato da sola?

Milano

Milano e la mania di grandezza di Sala con le sue visioni internazionali, la volontà di paragonare la città con altre metropoli, imitandole anche a sproposito e danneggiando la “milanesità” e l’unicità di una città che ha caratteristiche e volontà umane per brillare da sola. E’ la tesi condivisibile di Mi-Tomorrow. “Milano, città italiana costantemente in fermento, spesso carosello di tendenze, design e lifestyle, sta dando l’idea che stia cercando di emulare il fascino e l’appeal di alcune metropoli come New York. Tuttavia, dietro questa immagine di modernità e progresso, si nascondono diverse sfide e soprattutto molti problemi, che esistono in tutte le città, ma che a Milano stanno prendendo il sopravvento tra tetti di scuole che cadono come nella scuola primaria King nella zona di QT8 e nella scuola media di via Tabacchi, affitti e prezzi degli appartamenti che arrivano a cifre importanti. Senza dimenticare la sicurezza, la drastica diminuzione di mezzi pubblici.

Nonostante i problemi, negli ultimi anni, abbiamo visto una proliferazione di progetti urbani, riqualificazioni e iniziative culturali che sembrano cercare di conferire a Milano un’aura cosmopolita. Quartieri come Isola e Tortona sono stati al centro di queste trasformazioni, con la creazione di spazi alla moda, gallerie d’arte e locali innovativi. L’idea è che Milano abbia voglia di diventare una Manhattan italiana, con richiami evidenti a quartieri come Soho, Chelsea, NoLIta nel quartiere più iconico di New YorkNonostante la visione positiva dietro questi sforzi di modernizzazione, la realtà che Milano è sotto il peso di  una serie di incertezze che vanno al di là dell’estetica dei nuovi quartieri alla moda. L’inquinamento, il traffico, la sicurezza sono solo alcune delle sfide che la città deve affrontare. E’ innegabile che il desiderio di assomigliare a New York potrebbe essere qualcosa di positivo, ma il rischio è la perdita dell’autenticità di alcune zone cittadine, dove sono custoditi anni di storia. Certo, Milano è libera di far l’americana, ma non deve perdere di vista la necessità di affrontare questioni più urgenti e forse rimandare al domani sogni e desideri. In fondo Milano non ha sempre brillato da sola?”

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