Ferma restando la convinzione di molti che Lei, caro Sala, sia stato rieletto dopo “una campagna politica e mediatica” sfacciatamente a suo favore spesso ben lontana dalla realtà, non può fare la vittima di un pensiero dominante che si basa sui fatti. Troppe le promesse non mantenute, troppe le visioni ideologiche, troppi gli atteggiamenti da monarca non illuminato.
Afferma “…Infine. Che ci sia una campagna politica e mediatica contro il sindaco ci sta. Ma chi per calcolo politico attacca Milano fa un danno ai tanti che grazie all’attrattività della città lavorano o comunque costruiscono le basi per la propria vita…”
L’attrattività per chi? Si dovrebbe discutere a lungo e, guarda il caso, le criticità osservate a destra sono molto simili alla sinistra che dimostra onestà intellettuale ed obiettività, perché Milano è di tutti e l’inefficienza è per tutti.
Il prof Luca Beltrami Gadola, già docente di Urbanistica al Politecnico e dichiaratamente di sinistra, nella newsletter inviata ai lettori del suo blog Arcipelago, osserva “…Sala non potrà più ricandidarsi, a meno che cambino la legge sulla rieleggibilità sulla quale si sta affannando tutto il Parlamento e non è detto che in tre anni non ce la facciano, premuti come sono dalle prossime elezioni europee.
Non è detto poi che sia lui a non volersi ricandidare: troppo spesso si è lamentato del peso di questa carica, ma se così fosse questi ultimi anni del suo mandato se non cambia registro comprometterà il futuro candidato della sinistra, nella speranza che PD e i suoi possibili alleati comincino sin d’ora a preparare un candidato.
Ma che eredità sta lasciando?
Per quello che riguarda l’urbanistica, che oggi si chiama ufficialmente Rigenerazione urbana, ha ereditato dal suo predecessore Giuliano Pisapia, un PGT (Piano di Governo del Territorio) che quest’ultimo ha rifiutato di fermarlo consegnando gli Scali ferroviari al loro destino sciagurato.
Sala non ha fatto che continuare per quella strada che abbiamo tutti sotto gli occhi, consegnando la città agli immobiliaristi e alle banche che li sostengono.
Non c’è stata volta in cui si sia parlato di edilizia popolare che non ci venisse propinata la favoletta delle convenzioni che obbligano il promotore a destinare una parte dell’edificato a edilizia sociale, ossia a canone moderato, che non è edilizia popolare perché lascia fuori gli ultimi.
Quanti alloggi sono stati realizzati sino ad oggi attraverso queste convenzioni?
Con quale criterio si è stabilita la quota di edilizia sociale in ogni convenzione?
Durante il suo primo mandato e quello attuale quante case popolari, ossia realizzate per intero con soldi pubblici e dunque interamente di proprietà pubblica, come ai bei tempi, si sono realizzate? Una vera operazione di sinistra.
Quante operazioni di consultazione della città si sono fatte, mere operazioni di ingegneria del consenso, che alla fine non hanno inciso minimamente sulle decisioni dell’amministrazione?
Oggi sento dire che per certe opere pubbliche non esiste più destra/sinistra. Servono comunque. Quello che definisce destra e sinistra è l’ordine di priorità.
Sala ha mai fatto il conto di quanti sono i gruppi che si sono organizzati per contestare le sue scelte? Quanti flashmob hanno riempito Piazza della Scala?
Sala forse sente ma non ascolta. Per sentire si usa passivamente l’udito, per ascoltare occorre invece l’utilizzo attivo dell’udito e della vista, con la partecipazione del pensiero stimolato dalle nostre sensazioni.
Da tempo ormai le pagine dei giornali milanesi pubblicano infinite lettere sulla sporcizia, l’incuria, la bolgia sui marciapiedi tra biciclette, monopattini quando non motorette.
Vogliamo parlare dell’ultima alluvione a Milano? Il vero disastro è stato provocato dalle bocchette di scarico lungo i marciapiedi che non scaricano a sufficienza. E sai perché? Perché quando si riasfaltato le strade si stende l’asfalto sopra quello esistente e così si “strozzano” le bocchette di scarico.
Vogliamo parlare degli scivoli per andicappati? Dopo la pioggia sono tanti laghetti.
Ci aspettiamo, come al solito, che le foglie cadute resteranno a terra: una patina scivolosa pericolosissima.
Cosa vogliamo dire a proposito delle code sempre più lunghe di chi è in cerca di un piatto di minestra?
“Una città più equa, più bella, più prossima e sostenibile” come dice Sala.
L’elenco potrebbe continuare ma ci fermiamo qui,
Come avete letto sopra Sala dice: “Stiamo attenti perché tre anni sono lunghi, bisogna trovare una formula per essere veramente coesi altrimenti è estremamente pericoloso”.
La formula la deve trovare lui e per cortesia ce la comunichi al più presto perché non aspettiamo altro…
Osservazioni e domande che danno la misura delle cose incompiute e irrisolte della sua amministrazione.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano