Il dolore irrompe senza preavviso, ha la profondità insopportabile di un martello eterno, ma può esprimere una infinita sensibilità e dignità. Gesti, parole, un abbraccio per dare un colore, un’espressione di condivisione, anche se le cause du quello strappo al cuore sono diverse, appartengopno a domande inspiegabili, nella constatazione di una vittima uccisa senza pietà e di un figlio assassino colpevole di cui ancora occorre capire la dinamica. Premeditazione?
Giulia è stata ferocemente uccisa, Filippo è stato fermato e incarcerato in Germania, ma tornerà in Italia tra dieci giorni circa.
L’aberrante omicidio è noto. Ha creato disperazione nelle due famiglie coinvolte, ma anche rispetto, senza retorica,
con estrema dignità e umanità. Una lezione sommessa, ma potente, rara.
Durante il corteo della fiaccolata nel ricordo di Giulia, il padre di Filippo Turetta ha avvicinato due familiari della vittima per esprimere tutto il cordoglio e il dolore per quanto è accaduto. Un incontro al quale ha assistito il legale di Filippo, Emanuele Compagno: “Il padre di Filippo ha partecipato con me alla fiaccolata e in quell’occasione ha avvicinato alcuni parenti di Giulia”, ha raccontato l’avvocato.
“Dopo la fiaccolata, Nicola ha chiamato Gino per sincerarsi ancora una volta con lui. La conversazione ha avuto una durata molto breve, si sono espressi vicinanza, oltre a questo nulla più“, ha aggiunto lo zio di Giulia. L’avvocato della famiglia Turetta parla, invece, di un Whatsapp, in cui il papà di Filippo ha espresso “la massima partecipazione al loro dolore, e una forte vicinanza“, chiedendo “perdono” e aggiungendo che “Filippo dovrà pagare per quello che ha fatto“.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano