Sono stati “integralmente annullati” dal Tar gli atti del Comune di Milano che prevedevano il divieto di accesso nelle zone di area B e C di bus e camion sprovvisti dei sensori dell’angolo cieco. entrato in vigore dal 1 ottobre scorso, l’obbligo era stato deciso da Palazzo Marino dopo vari incidenti mortali.
A rivolgersi al Tar della Lombardia sono stati Assotir e varie aziende di trasporto poi riunitesi in un unico ricorso. Secondo il Tribunale amministrativo regionale il Comune non ha le competenze per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda l’ordine pubblico e la sicurezza, materie “esclusive” dello Stato.
“Grande soddisfazione” per il risultato raggiunto è stata espressa dal Presidente di ASSOTIR Lombardia, Pietro Castelli: “La sentenza del Tar della Lombardia, che accoglie il ricorso da noi presentato, è la conferma della fondatezza delle nostre riserve, fatte presenti a suo tempo al Comune. La magistratura amministrativa ha giudicato l’operato dell’amministrazione comunale di Milano oltre i limiti della legge, che riserva allo Stato – e non ai Comuni – la competenza sulle misure di sicurezza”.
“Voglio ringraziare i colleghi – ha proseguito Castelli – che hanno avuto il coraggio, insieme a noi, di aprire un contenzioso giudiziario con il Comune di Milano, perché loro è il merito di aver azzerato la situazione in essere da ottobre scorso, riportandola al punto di partenza”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario Generale, Claudio Donati, che ha commentato: “Noi siamo pronti a riprendere il confronto, perché siamo i primi ad essere interessati a che i nostri veicoli viaggino in sicurezza. Quello che abbiamo dimostrato è che anche i trasportatori meritano un rapporto istituzionale adeguato alla funzione sociale ed economica da essi assolta quotidianamente all’interno della realtà metropolitana”.
“Continuiamo a ritenere che la soluzione debba essere presa in sede nazionale – ha proseguito Donati – cioè dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il coinvolgimento delle amministrazioni territoriali e delle parti sociali ed imprenditoriali coinvolte. Il tutto nel rispetto delle indicazioni europee, sul tema, assai chiare. Dispiace, tra l’altro, per gli oneri sostenuti da moltissimi operatori per adeguarsi alla delibera del Comune di Milano oggi annullata dal TAR. Voglio sperare che i responsabili si assumano la responsabilità dell’operato”, ha chiosato Donati.
“Per noi più che un trionfo – ha concluso il Presidente Castelli – è la presa d’atto del fatto che avevamo ragione. Se ci fosse stata maggiore disponibilità a tener conto del nostro punto di vista, il Comune avrebbe evitato questo epilogo, con i conseguenti danni, di immagine ed economici, procurati”.
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