Facciamo chiarezza sulla montagna di notizie che troviamo sulla rete, notizie del passaparola o infine sui rimedi della nonna.
Cominciamo da un classico rimedio della tradizione.
Quando hai un ascesso dentale fai impacco caldo-umido a base di verdure cotte riscaldate.
Buono è un ottimo rimedio :infatti questi impacchi messi sull’ascesso ne favoriscono la “maturazione” nonché la fuoriuscita del pus.
Quindi il vecchio adagio della Scuola Medica Salernitana che recitava: ubi pus ibi evacua, premia questi impacchi.
Una mela al giorno aiuta nella prevenzione delle carie .
Buono. La mela fa bene alla salute con i suoi antiossidanti e aiuta l’autodetersione dei denti, dalla lingua e dalle guance aiutando a prevenire le malattie delle gengive e le carie.
Non usare il filo interdentale perché traumatizza le gengive.
Cattivo. il filo interdentale è il pilastro della prevenzione soprattutto in età adulta , dove le carie sono al 95% interdentali (dove lo spazzolino non arriva ). Uguale discorso vale per la malattia della gengiva che insorge dopo i 40-50 anni prevalentemente tra un dente e l’altro.
Usare sempre il ciuccio nei bambini fino a 3-4 anni
Buono . il ciuccio è prezioso per rassicurare il bambino e, soprattutto, evita che succhi il dito o il labbro. Il ciuccio a 3-4 anni si riesce a togliere facilmente, magari in occasione della vacanze estive, il succhiamento del dito lo togli con molta difficoltà, sia perché c’è l’ha “sotto mano” e sia perché è una delle abitudini viziate che ci trascina fino all’età adulta, soprattutto nelle donne.
Spazzolare energicamente i denti con una bella quantità di dentifricio.
Cattivo. la placca batterica è un gel, quindi è molto morbida. Dunque no ad uno spazzolamento energetico che può solo abradere lo smalto dei denti e indurre retrazioni gengivali a volte gravi .
La diagnosi di spazzolamento errato è facile. Se trovo le retrazioni gengivali solo all’arcata sinistra è perché chi spazzola “duro” è un destro. Il contrario succede a chi è mancino.
Lo spazzolino, di setola media a testa piccola, va usato a mò di scopa dalla gengiva alla punta del dente. Basta. L’eccesso di dentifricio procura il riempimento di schiuma della bocca e stop. Dentifricio nella quantità di un pisello, ma che abbia fluoro. Perché il fluoro diminuisce la carica batterica della placca e interferisce con il metabolismo chimico della carie.
Bianco al limone
“Io mi sbianco i denti con il limone. Divengono belli e di un bianco lattescente”. Niente di più sbagliato.
Cattivo. Perché il limone con la sua componente acida corrode lo smalto, procurando per 2 giorni un effetto lattescente secondario alla corrosione. Il ripetere di questa pessima abitudine porta alla distruzione progressiva dello smalto. Niente acidi e niente limone (in eccesso ovviamente), ma anche niente basi.
Lo sbiancamento al bicarbonato induce lo stesso effetto lattescente e quindi solo apparentemente sbiancante con effetti deleteri sullo smalto.
Gianfranco Aiello è stato docente di odontoiatria presso l’Università di Padova, svolge la sua attività professionale a Milano e Salerno.
Presiede l’attività di ricerca dell’Accademia di Estetica Dentale Italiana e dell’Istituto Odontoiatrico Italiano ed è stato consulente della Fondazione Veronesi.
Collabora con diverse testate giornalistiche ( Starbene, ecc.) e televisive.
Cura il sorriso di molte star dello spettacolo, dello sport, ma anche, gratuitamente, quello dei bambini bisognosi e segnalati da istituzioni umanitarie. www.istitutoodontoiatricoitaliano.it www.esteticadentale.it