Jannik Sinner come Adriano Panatta, Filippo Volandri come Nicola Pietrangeli: dal 1976 al 2023, da Santiago del Cile a Malaga, l’Italia torna sul tetto del mondo 47 anni dopo, vincendo la seconda Insalatiera della sua Storia. Bastano i due singolari nella finale con l’Australia: 2-0, prima Arnaldi contro Popyrin, poi Jannik Sinner con De Minaur con tanto di bagel nell’ultimo set.
L’Italia di Jannik Sinner sale sul tetto del mondo per la seconda volta nella sua Storia dopo il titolo vinto in Cile nel 1976, dominando la finale di Coppa Davis contro l’Australia: 2-0 secco, grazie ai successi di Matteo Arnaldi (su Alexei Popyrin in tre soffertissimi set) e del n° 4 del mondo, l’eroe azzurro capace di battere due volte Novak Djokovic nello stesso pomeriggio in semifinale contro la Serbia.
L’altoatesino chiude i conti al Palacio Martin Carpena battendo l’amico Alex de De Minaur con il punteggio 6-3 6-0, coronando una stagione – e una settimana – da sogno e alzando l’ambita Insalatiera 47 anni dopo il trionfo targato Panatta-Bertolucci-Zugarelli-Barazzutti con capitan Pietrangeli.
Jannik conferma la netta superiorità sull’australiano n° 12 del mondo. Doppio break e primo set che scappa via in 46 minuti: solo un piccolo passaggio a vuoto del fenomeno di Sexten nella parte centrale del parziale quando deve annullare un tentativo di controbreak dell’avversario con un splendido diritto ad un uscire dal centro del campo. Nel secondo set arriva subito il sorpasso: il mis-match da fondocampo è palese, Jannik vola letteralmente sul cemento spagnolo, i suoi colpi fanno un altro rumore (l’ha detto Pietrangeli entrando nell’impianto poche ore fa: “Sinner non si guarda, si ascolta”). Il n° 4 del mondo è implacabile, devastante, ingiocabile. Fa un altro sport rispetto al suo avversario. Bagel, 6-0 in mezz’ora. Può partire la festa. La Squadra azzurra alza la coppa sulle note di Rino Gaetano: “Ma il cielo è sempre più blu”!
(Eurosport)
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