Le stime dell’Ocse vedono al ribasso la crescita dell’Italia e un (lieve) aumento del debito-Pil

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 L’Ocse ha ritoccato al ribasso le previsioni di crescita sull’Italia, indicando ora una espansione del Pil dello 0,7% quest’anno e anche sul 2024, mentre per il 2025 è prevista una accelerazione al più 1,2%. I dati, contenuti nell’ultimo Economic Outlook segnano una marginale riduzione, pari a 0,1 punti percentuali, rispetto alle stime che erano state già ritoccate al ribasso per 2023 e 2024 lo scorso 19 settembre. Sempre per la penisola, l’Organizzazione per la cooperazione lo sviluppo economico prevede una inflazione al 6,1% sulla media di quest’anno e poi in rallentamento al 2,6% il prossimo anno e al 2,3% nel 2025. Il tasso di disoccupazione è previsto in calo al 7,6% quest’anno, dall’8,1% del 2022, in lieve risalita al 7,8% nel 2024 e di nuovo in calo al 7,6% nel 2025. L’Ocse, inoltre, prevede che dopo una limatura al 148,2% del Pil quest’anno, l’incidenza del debito pubblico dell’Italia risalga marginalmente al 148,3% del Pil nel 2024, per poi tornare a ridursi, al 147,4% nel 2025. Nelle tabelle contenute nel suo ultimo Economic Outlook, l’ente parigino prevede che il deficit di bilancio della Penisola cali quest’anno al 5,4% del Pil, a fronte dell’8% del 2022, e poi al 4,2% nel 2024 e al 3,6% nel 2025, restando quindi superiore alla soglia Ue del 3%.

In Italia “la bassa crescita dei salari e l’alta inflazione hanno eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie si sono inasprite e la maggior parte del supporto di bilancio straordinario correlato alla crisi energetica è stato rimosso, pesando su consumi e investimenti. Il previsto calo dell’inflazione, i tagli mirati sulla tassazione dei redditi e la ripresa degli investimenti pubblici correlati a NextGenerationEu bilanceranno solo in parte questi venti contrari. I rischi sono sbilanciati al ribasso”, afferma l’Ocse nel capitolo dedicato all’Italia dell’ultimo Economic Outlook. Secondo l’ente parigino “il principale rischio al ribasso è un inasprimento superiore al previsto delle condizioni finanziarie dovuto alla stretta monetaria nell’area euro a un aumento dei premi di rischio sui titoli di Stato italiani”.

All’opposto le ipotesi di una dinamica dell’economia migliore delle attese (rischi al rialzo) poggiano su “un aumento significativo degli investimenti pubblici correlato al Pnrr, che potrebbe spingere la crescita nel 2024 e nel 2025”. L’organizzaizone per la cooperazione e lo sviluppo economico rileva che anche in Italia “gli effetti dell’inasprimento monetario hanno iniziato a farsi sentire, mentre il sostegno di bilancio alle famiglie e alle imprese per affrontare la crisi energetica è stato rimosso, sebbene l’ultimo sia ampiamente bilanciato da tagli mirati alla tassazione sui redditi e maggiori spese del Pnrr”. L’Ocse giudica “ampiamente neutrale” la politica di bilancio nella Penisola, prevedendo che “limiterà il rallentamento della crescita, ma ci sono margini per migliorare il bilancio più rapidamente di quanto attualmente previsto e per mettere le finanze pubbliche su un percorso più prudente”. “Le spese pubbliche devono essere contenute – si legge – anche guardando a opzioni per ridurre la spesa sulle pensioni e aumentando l’ambizione delle spending review. La velocità di attuazione dei piani di investimento pubblici e delle riforme del Pnrr sarà cruciale per sostenere la crescita e ridurre l’incidenza del debito”.

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