Ieri finalmente è partito il servizio sperimentale di agenti della Polizia Locale in bici sulle ciclabili della città. Si inizia con corso Buenos Aires, viale Monza (dove saranno impiegati anche agenti in moto, in attesa magari di nuovi mezzi a pedalata assistita) e la cerchia dei Navigli, poi valutati impatto e risultati si deciderà come proseguire. E’ una misura del Comune contro la sosta selvaggia delle auto sulle piste ciclabili, per migliorare la sicurezza dei ciclisti. Questa l’intenzione.
Non si vorrebbe che fosse solo una “spedizione” punitiva per fare cassa e il rimpianto va al progetto rimasto sulla carta dei vigili di quartiere che conoscevano le criticità e gli orari conseguenti di una zona, aiutando, se era il caso, i cittadini in difficoltà.
Il parere della Lega
“Siccome abbiamo fatto piste ciclabili pericolose e potenzialmente letali, ora dobbiamo mandare i vigili a sorvegliare le fesserie che abbiamo fatto! Inoltre non controlliamo che i ciclisti rispettino il codice della strada, ma solo che abbiano la corsia libera. Questo dovrebbe essere il tenore del comunicato dell’Assessore Granelli quando annuncia l’avvio del progetto sperimentale dei Vigili Ciclabili in Corso Buenos Aires e Viale Monza”, attacca Samuele Piscina, Segretario Provinciale della Lega e Consigliere Comunale.
“Abbiamo bisogno di agenti della Polizia Locale a presidiare le strade, ma la risposta di Granelli qual’è? 9 pattuglie di vigili di quartiere e un’iniziativa assolutamente superflua che distoglie semplicemente le pattuglie da questioni ben più rilevanti, collegate sia alla sicurezza che alla mobilità urbana milanese”.
“Granelli ha creato il problema e ora, invece di tornare sui suoi passi, scusarsi con i milanesi e magari dimettersi per manifesta incapacità, coinvolge nel suo vortice di errori anche la polizia municipale, già ridotta ai minimi termini per mancanza di assunzioni e incapacità di convogliare le risorse disponibili dove servono! Lo ricordiamo, dal 2018 a oggi ci sono 400 vigili in meno in organico, quindi 900 in meno rispetto alle promesse di Sala”, conclude Piscina
Anna Ferrari
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