Ed ora anche la truffa delle finte multe a Milano…!

Milano

A prima vista è tutto molto convincente, infatti sul foglietto che trovi sotto il tergicristallo c’è stampato lo stemma del Comune di Milano, un numero di verbale e la causale della contravvenzione, mentre il  numero di targa è scritto a mano. Può sembrare quindi una “multa” per divieto di sosta, ma state attenti perché si tratta di una truffa. Il Comune per una volta non c’entra proprio niente infatti la finta contravvenzione proviene da un sito registrato in Ucraina che incamera  i soldi dei molti che ci cascano. E per di più si può impadronire dei loro dati e numero della carta di credito.

La truffa è cominciata da alcuni giorni  “Sono stati segnalati questi foglietti lasciati sul parabrezza di auto in sosta – comunicano dal comando di piazzale Beccaria -. La polizia locale avvisa i cittadini che si tratta di una truffa, non seguire le indicazioni”. 

Anche l’assessore Granelli spiega “Da tempo a Milano la polizia locale non mette foglietti delle multe (Adi) sui parabrezza ma il sistema è elettronico, anche per evitare questi problemi.  Per ricevere rapidamente un avviso di infrazione sul proprio telefono o computer basta iscriversi al Fascicolo del cittadino e inserire il proprio numero di targa”.

Sulla presunta multa si viene invitati a inquadrare il codice Qr al centro del ticket che indirizza a un sito fake col logo della polizia di Stato. Inserendo il numero di targa  si arriva ad un’altra pagina che invita a a pagare 12,50 euro (con carta Visa, Mastercard o Paypal). Il portale a questo punto chiede la mail e il numero di telefono, dati che i malviventi potrebbero poi sfruttare per diversi  scopi.

Spiega MilanoToday ” Guardando sotto il cofano del portale si scopre che è stato realizzato con del semplice codice Html con logica server e database. Il suo scopo? Collezionare numero di carte di credito, dati e numeri di telefono. Non solo, il sito è ospitato presso un host ucraino e, come appreso da MilanoToday, è stato creato nei giorni scorsi. Più precisamente il 17 novembre scorso. Ovviamente chi lo ha registrato non ci ha messo pubblicamente la faccia: sul campo “Registrant Name” compare la scritta “Privacy protection”.

Informazioni sul sito (grab via Whois)

Per il momento non è chiaro se qualcuno abbia saldato il conto. Comunque ci sono tutti gli elementi per arrivare a capire che si tratta di una truffa. Punto primo: una multa per divieto di sosta non costa così poco. Punto secondo: la sanzione non viene ridotta della metà se pagata entro due giorni (in Italia vengono scontate del 30% se pagate nei primi cinque giorni dalla contestazione o dalla notifica del verbale). Un’altro campanello d’allarme, inoltre, è la data in calce alla multa: 29 novembre, ma del 2024.

Non è la prima volta. A ottobre a Napoli era stata messa a punto una truffa simile, ma al posto di un sito farlocca era stato indicato un Iban su cui effettuare un bonifico. Una truffa analoga a quella di Milano era stata segnalata dalla polizia locale di Abbiategrasso a metà novembre. Sempre con le solite anomalie. Sempre con un rimando a un sito con logo e colori della Polizia di Stato. In questo caso, tuttavia, la “sanzione” era decisamente più economica, 5 euro anziché 12,5 euro. Ma si sa, a Milano le cose costano sempre di più.”

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