Prof. Sorrentino: Tech-neck e dolori cervicali, bere acqua

Scienza e Salute

Sono molti i giovani che lamentano dolore cervicale collegato all’uso dei dispositivi tecnologici. Il motivo è presto detto. La lista degli effetti collaterali dell’uso eccessivo della tecnologia si sta allungando. I dispositivi digitali pur avendo agevolato non pochi ambiti della nostra vita quotidiana, hanno attivato delle conseguenze indesiderate sul nostro benessere psicofisico.

Tecnostress, disturbi del sonno e crisi di coppia, non sono gli unici fattori negativi, a questi bisogna aggiungere un insieme di disturbi denominato tech-neck. Ovvero, dolori e risentimenti al collo e alla colonna dovuti all’uso prolungato di pc, tablet e smartphone. Giovani e meno giovani hanno lamentato questo tipo di dolore collegato, in più di un caso su sette, proprio alla tecnologia. Inoltre, molti utilizzano lo smartphone a letto con inevitabili conseguenze alla postura, e arrivano a 10 le ore che gli under 30 trascorrono con gli occhi fissi sullo schermo.

Ma i rimedi esistono e dagli specialisti arrivano consigli preziosi per la prevenzione del dolore: posizionare il pc all’altezza degli occhi, usare un supporto per il tablet, mantenere una postura corretta e riservarsi intervalli frequenti per alzarsi e camminare. Tra questi anche bere molta acqua. Poter contare su un buon livello di idratazione, infatti, è una condizione imprescindibile per mantenere flessibili i dischi della colonna vertebrale. Tenere un bicchiere d’acqua sempre a portata di mano, sulla scrivania dell’ufficio cosi come a casa, è quindi un’ottima abitudine. “Nelle nostre articolazioni abbiamo un elevato contenuto di acqua che contribuisce alle proprietà ammortizzanti e di lubrificazione in occasione di ogni minimo movimento per questo motivo è necessario bere molta acqua per mantenerci idratati e per mantenere le giuste quantità di liquido sinoviale, responsabile della lubrificazione delle articolazioni durante il movimento.

Naturalmente non bisogna sottovalutare il fatto che molte ore passate davanti a uno schermo, senza interruzione e quindi senza bere, possono avere effetti negativi anche sulle capacità cognitive, con una conseguente riduzione della  concentrazione e mal di testa. La letteratura scientifica più recente indica che anche un livello di disidratazione di solo l’1-1,5% può avere effetti negativi sulle nostre capacità cognitive”. E’ importante allora interrompere con brevi e frequenti intervalli le ore che passiamo utilizzando i nostri dispositivi hi-tech, quantomeno per andare a bere un bicchiere d’acqua.

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