Dottore il mio ragazzo ha le carie, me la può trasmettere con un bacio?
Dottore, mia moglie ha la gengivite, corro dei rischi per la mia bocca?
Queste ed altre domande ci vengono sottoposte quasi ogni giorno dai pazienti allarmati e non sufficientemente informati.
Facciamo subito chiarezza: carie e gengivite non si trasmettono, cioè non sono infettive.
Infatti entrambe riconoscono nello streptococco mutans il principale batterio responsabile.
E’ un microbo presente in tutte le bocche sin dalla prima infanzia e quindi non c’è modo di infettarci perché già ne siamo portatori.
Cambia, invece, secondo le diverse abitudini igienico-alimentari e in dipendenza di una predisposizione individuale l’incidenza di carie e di malattie gengivali.
In persone che osservano una buona manutenzione della bocca cioè utilizzano il filo e lo spazzolino almeno 2 volte al giorno, anche in presenza di una predisposizione, non c’è sviluppo di patologia anche se il proprio partner ne è afflitto in modo significativo.
Può invece disturbare, a volte anche in modo considerevole, l’alito da gengivite che affligge i malati cronici o quelli affetti dalla cosiddetta piorrea.
Almeno il timore di tenere lontano partner e interlocutori, dovrebbe indurre a controlli periodici più frequenti dal proprio dentista.
Invece una malattia che è sicuramente contagiosa ,però solo nella fase acuta, è l’herpes simplex 1. Colpisce le labbra e a volte la mucosa orale. E’ una fastidiosa vescichetta che poi esita in un’ulcera che dura alcuni giorni. E’ un virus con cui oltre il 90% della popolazione italiana, è venuto in contatto, e colpisce almeno 6 milioni di persone in un anno. Si trasmette solo nella fase acuta, perché durante il periodo di remissione il portatore sano ha l’herpes nella saliva solo nel 5% dei casi.
Per completezza d’informazione va detto che l’herpes tende a localizzarsi con sempre più frequenza a livello degli organi sessuali in conseguenza di una maggiore frequenza di rapporti oro-genitali.
Lo stress e una intesa esposizione ai raggi solari sembrano essere fattori scatenanti di una ulcera erpetica.
Per la cura si utilizzano pomate antivirali e medicamenti lenitivi; sono invece da evitare i cortisonici che possono sortire l’effetto opposto.
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Gianfranco Aiello è stato docente di odontoiatria presso l’Università di Padova, svolge la sua attività professionale a Milano e Salerno.
Presiede l’attività di ricerca dell’Accademia di Estetica Dentale Italiana e dell’Istituto Odontoiatrico Italiano ed è stato consulente della Fondazione Veronesi.
Collabora con diverse testate giornalistiche ( Starbene, ecc.) e televisive.
Cura il sorriso di molte star dello spettacolo, dello sport, ma anche, gratuitamente, quello dei bambini bisognosi e segnalati da istituzioni umanitarie. www.istitutoodontoiatricoitaliano.it www.esteticadentale.it