A Bruzzano (Milano) una 69enne è stata denunciata dai suoi vicini di casa per aver reso la loro vita “un inferno”.
Da tre anni, infatti, la donna urla e inveisce contro i suoi dirimpettai, insultandoli e arrivando a minacciarli anche di “far saltare tutto in aria” e “farsi giustizia da sola” con un bastone. Secondo quanto specificato nella denuncia per atti persecutori e disturbo delle occupazioni e del riposo, la 69enne avrebbe anche tenuto il volume della tv a livelli altissimi in piena notte. Gli inquirenti hanno ora chiuso le indagini e la donna rischia il processo.
La denuncia
Come riporta il Corriere della Sera, i vicini di pianerottolo hanno riferito alle forze dell’ordine che da ben tre anni la donna avrebbe dato luogo a una vera e propria routine persecutorio nei loro confronti: urla a squarciagola a qualunque ora del giorno e della notte, accuse farneticanti e gravissime immaginando, paranoie per complotti “che esistono solo nella sua testa. Neanche le ripetute chiamate al 112 e la denuncia hanno modificato il comportamento della 69enne, che dal luglio 2020 avrebbe iniziato ad accusare i condomini di “aver manomesso gli impianti tecnologici e i cavi” dell’intero edificio (di quattro piani) e del suo appartamento. Condotta che le avrebbe danneggiato frigorifero, forno a microonde e radio.
Le telecamere di videosorveglianza
Il comportamento insostenibile della vicina ha spinto la famiglia a installare una telecamera di sorveglianza che inquadra la porta d’accesso al loro appartamento. La 69enne li ha quindi accusati di voler spiare i suoi movimenti, opponendo come “vendetta” il volume altissimo della tv fino alle 4 del mattino. Oltre alla denuncia, non sarebbe serviti a farla desistere neanche i tentativi pacifici con cui il capofamiglia ha provato a far tornare la tranquillità. Di pronta risposta la donna avrebbe infatti detto: “Urlo perché mi diverte”.
La querela
La chiusura delle indagini preliminari ha portato alla formalizzazione della denuncia per atti persecutori e disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. Un atto che di solito precede la richiesta di un processo. Nella querela depositata dal legale della famiglia, si legge che la condotta della 69enne impedisce addirittura di lavorare in casa o ascoltare la tv. Una sequela di decine e decine di “comportamenti inqualificabili e intollerabili” che hanno costretto la famiglia, che non riesce più a “vivere una serena esistenza”, a “mutare ripetutamente e costantemente le proprie abitudini di vita”. I comportamenti della vicina sono stati documentati da registrazioni audio e video consegnate agli inquirenti.
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