Un silenzio colpevole dei giornali che annotano solo con qualche riga di cronaca la morte dei clochard, ma non approfondiscono le cause, propongono soluzioni, quasi che il fenomeno gravissimo anziché occupare le prime pagine, fosse una nota notarile.
Un senzatetto di 57 anni è stato trovato morto giovedì in via Saponaro alla periferia sud di Milano a causa del freddo.
Il corpo è stato scoperto nei pressi di una chiesa dove sembra fosse solito avere un giaciglio. Sicuramente il fenomeno è complesso, ma gli “strilli” giornalistici forse potrebbero smuovere le amministrazioni di competenza a ideare piani seri allo scopo. Non muore un sacco inutile sulla strada, ma una persona col il suo dramma irrisolto, il suo dolore soffocante, la sua vita sconfitta. Di fronte al macigno del problema, Sala non si affida sicuramente alla sensibilità.
Per dovere di cronaca raccontiamo i due fatti degli ultimi giorni a Milano.
Un altro senza fissa dimora ha perso la vita nella notte tra giovedì e venerdì. L’uomo era stato soccorso nella serata di giovedì 18 gennaio dagli operatori del 118 in corso di Porta Ticinese: anche in questo caso l’uomo sembra essere morto per le gelide temperature della notte.
Due morti in poche ore. Una strage che riguarda tutta l’Italia: i clochard morti sono 410 nel 2023. E già 12 nei primi otto giorni del 2024.
I clochard sono maggiormente esposti a problemi di salute, incidenti, pericoli e anche aggressioni: il 46% dei senza dimora muore in modo violento o comunque traumatico. “Bisognerebbe aprire gli occhi prima – come spiega la Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (Fio.PSD) ad Avvenire -, senza aspettare per forza l’“emergenza freddo”.
«Alla base c’è un concetto molto semplice: si affronta la questione con rimedi sbagliati, magari cavandosela con l’offerta di una coperta o di un panino. Ma lo dice la parola stessa: se uno è senza dimora, ha bisogno prima di tutto di un tetto sulla testa, più che di cibo» osserva Michele Ferraris, responsabile comunicazione della Fio.Psd. Un piano alloggi a cui Sala non ha mai pensato, creando condizioni specifiche per il loro ricovero
Osserva Avvenire nella sua analisi “Secondo le statistiche della Fio.PSD (che presenterà il report 2023 verso fine gennaio), il 91% dei senza fissa dimora deceduti è di sesso maschile, perlopiù di mezza età. Tra loro l’aspettativa di vita crolla verticalmente: se l’italiano medio muore in media a 81 anni, per i clochard la media scende a 47 anni. In gran parte si tratta di stranieri, migranti arrivati in Italia per ritagliarsi un futuro migliore e invece finiti in un tunnel di disperazione. Il 46% proviene da paesi extra Ue (molti i marocchini), il 14% da stati comunitari, Romania in primis.”
Anche in questo caso l’accoglienza indiscriminata del Comune ha le sue responsabilità.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Come mai i sempre attivissimi radical chic biciclettari non hanno organizzato una veglia funebre per un bel ”mai più”? A già i senza tetto non hanno la bicicletta.