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“Pinocchio: la materia dell’incanto”: personale di Veronica Menghi alla Galleria Previtali di Milano, a cura di Fabio Trazza

Cultura e spettacolo

Il mondo di Pinocchio dell’artista Veronica Menghi giunge finalmente a Milano, dopo decenni di lunghe peregrinazioni per varie città d’Italia e del mondo, dall’America Latina al lontano Oriente.

La Galleria Previtali, che ha di recente rinnovato e ampliato il proprio spazio, nel contesto storico della cerchia dei Navigli, ci teneva ad esporre i noti “Pinocchi” dell’artista milanese, figlia del celebre architetto Roberto Menghi. Ecco quindi riuniti venticinque lavori dell’artista, che provengono da un progetto risalente al 1999, quando il poeta Giacomo Trinci pubblicò la sua versione in terzine del testo di Collodi, con il titolo “Autobiografia di un burattino”. Dal desiderio di illustrare il testo, nacque una collaborazione tra il poeta e l’artista.

Veronica Menghi, già innamorata di Pinocchio fin dalla sua infanzia, si entusiasmò all’idea di dare forma al personaggio e procedette con grande dedizione, utilizzando la tecnica della calcografia su lastre di ottone: un lavoro lungo, che richiede grande manualità e precisione. In mostra, è possibile vedere i disegni preparatori delle incisioni e una lastra incisa con la relativa stampa, modificata dall’artista in fase di lavorazione.

Ogni stampa integra nell’opera alcune terzine scelte, stampate con l’antica tecnica dei caratteri a piombo. Ciò che affascina è l’effetto di questi disegni, poco descrittivi e molto evocativi, come ben rileva il curatore Fabio Trazza. Veronica Menghi si ispira al testo poetico, esprimendo nelle stampe che lo animano emozioni intense, cariche di simboli. La scelta di utilizzare solo il bianco e il nero, come neri sono i caratteri dell’alfabeto sulla pagina bianca, accentua il gorgo delle emozioni, che si muovono al raggrumarsi e al dilatarsi dei due colori a contrasto e a seconda del gioco di sfumature dei chiaroscuri, in un raffinato lavoro di tensione e bilanciamento.

In collaborazione con la Fondazione Carlo Collodi, nel 2004, il progetto sfociò nella pubblicazione di un grande libro a tiratura limitata con il testo di Giacomo Trinci e dodici incisioni di Veronica Menghi, intitolato sempre “Autobiografia di un burattino”. Tuttavia, la storia non si concluse qui perché le avventure di Pinocchio, con tutte le loro sfaccettature e i loro insegnamenti, hanno continuato a ispirare l’artista, per cui vediamo il celebre burattino dal naso lungo, protagonista sia di piccole opere in ceramica che di grandi quadri a tecnica mista e collage, presenti alla mostra.

Colpisce l’evoluzione di Pinocchio nell’immaginario dell’artista che ne fa, in modo divertito, ma anche sarcastico, un vero e proprio protagonista del nostro tempo. Ecco quindi “Le regioni d’Italia”, un quadro che vede disegnata in alto la bandiera americana, percorso, da Nord a Sud, da nasi lunghi che punzecchiano il riguardante da ogni parte. Nell’imponente dittico “Pinocchio retico” campeggia il disegno della Svizzera con la cartina del mondo al suo centro e tanti Pinocchi in vari atteggiamenti che le ruotano attorno. L’allusione al World Economic Forum di Davos, che vede sfilare ogni anno i potenti della Terra è evidente.

Pinocchio, da burattino bugiardo e monello, si trasforma nella rappresentazione del male e nell’incarnazione della menzogna, seppur in modo ironico, anche nel secondo grande dittico “Unos, dos, tres, panoramica”: una radiografia del mondo di oggi dominato dall’alto dal gatto e dalla volpe che, inneggiando alla pace nel mondo al di sopra della scritta World Peace, tirano con furba malignità i fili dei burattini di tutti gli stati nei vari continenti della Terra. Verso Oriente, dal fango, nascono numerosi fiori di loto mentre, verso Occidente, i fiori di loto si diradano, soffocati dai tanti Pinocchi che ne combinano di tutti i colori. Un quadro particolare è “Gli angeli di Pinocchio”: qui il burattino non presta più la sua immagine alla denuncia dei soprusi dei poteri forti, ma si fa umano, debole, bisognoso di creature superiori che lo proteggano, come noi tutti esseri umani.

La mostra è aperta fino al 29 febbraio presso la Galleria Previtali, in zona Navigli a Milano. La galleria è stata completamente rinnovata e si compone di uno spazio al piano terra e un doppio ambiente al piano interrato, sormontato da un’antica e suggestiva volta a botte con mattoni a vista, che accoglie uno spazio espositivo e uno spazio multimediale. L’intento è quello di proporsi, da un lato come luogo in grado di offrire una panoramica sempre aggiornata dell’arte lombarda e, dall’altro di aprirsi, allo stesso tempo, a mostre di pittura, scultura, fotografia, video di ogni parte del mondo, oltre che di promuovere iniziative editoriali, dibattiti, incontri letterari e filosofici.

Mostra di Veronica Menghi: “Pinocchio: la materia dell’incanto” – Galleria Previtali arte contemporanea. Via Lombardiani 14 – Milano.

Tel. 338 8718349  Orari: martedi’ – sabato h 16.00 – 19.30

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